Onorato Armatori Spa prima di tutto, Italia
L’operazione di rifinanziamento e i miglioramenti qualitativi della flotta – L’attenzione alla formazione dei marittimi ma anche al comfort dei passeggeri – La battaglia contro Confitarma

Nella foto: al centro Vincenzo Onorato con i figli Alessandro (a sinistra) e Achille.
MILANO – Non è solo la prima presentazione della nuova ragione sociale, ovvero di Onorato Armatori Spa, quella di due giorni fa, fortemente voluta da Vincenzo Onorato. E’ anche l’orgogliosa riaffermazione di una italianità che è diventata – in aperta polemica con altri grandi gruppi – il primo “must”. In più, ci sono una flotta di 64 navi, ricavi per 614 mln di euro, circa 4.000 occupati, 6,2 milioni di passeggeri trasportati, 26 porti collegati, 33.000 viaggi effettuati soltanto nell’ultimo anno e 7,8 milioni di metri lineari imbarcati. Gli Onorato, Vincenzo con Achille ed Alessandro, accompagnati dagli stati maggiori delle tre flotte, ovvero Tirrenia (Cin), Moby e Toremar hanno intrattenuto un auditorio di centinaia di invitati, non solo sullo stato dell’arte del gruppo, ma anche su programmi, progetti – tra i quali anche un’iniziativa a Cuba – e sulla dura polemica in corso con Confitarma, da cui il gruppo è uscito sbattendo la porta.
[hidepost]Sul tema finanziario – è stato sottolineato – si è appena conclusa con successo una operazione di rifinanziamento del valore di 560 milioni di euro, completamente ideata dal gruppo con l’assistenza delle principali banche d’affari. La struttura complessiva dell’operazione è molto innovativa, mai realizzata da una realtà italiana, con l’emissione inaugurale di un prestito obbligazionario ed erogazione di un finanziamento in pool bancario. Il tutto sottoscritto a tempo di record.
Nell’incontro è stato annunciato anche il nuovo servizio Moby Nizza-Bastia, operativo dal 1º giugno. “Nuove sinergie tra Moby e Tirrenia – ha detto Vincenzo Onorato, presidente e AD di Moby S.p.A. – ci consentiranno di garantire più frequenze, abbattimento di costi, una maggiore scelta di navi e di proporre offerte più competitive e servizi ad alto standard qualitativo. Prevediamo nel 2016 oltre 40.000 partenze ed una sempre maggiore integrazione con i territori in cui operiamo”. Tra gli elementi caratterizzanti del servizio, l’attenzione alle famiglie e ai bambini (almeno il 30% degli spazi loro dedicati), le tariffe per i residenti, i collegamenti tutto l’anno. Presente in Italia e in Francia, il Gruppo assicura collegamenti quotidiani con Sicilia, Sardegna, Corsica, Isola d’Elba e Arcipelago Toscano e Tremiti, operando su 26 porti. Per le isole maggiori – Sicilia, Sardegna e Corsica – il gruppo vanta una capacità di trasporto di oltre 16 mln di passeggeri all’anno e fino a 53.000 metri lineari o 4.500 camion al giorno. Per Elba e Arcipelago Toscano sino a 105.000 passeggeri e 920 camion al giorno. Per le Tremiti fino a 1.000 passeggeri al giorno.
La Sardegna, nuovo terreno di scontro commerciale particolarmente acceso, ricopre un ruolo strategico nella filosofia aziendale. Nel 2016 sono previste 5.600 partenze, sino a 28 partenze al giorno, 5 principali porti raggiunti e 400 marittimi sardi impiegati (ovvero il 10% del totale). Per Massimo Mura, AD Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione S.p.A., “l’acquisizione di Tirrenia, la cui approvazione definitiva è avvenuta pochi mesi fa da parte dell’Agcm, garantisce la possibilità di sfruttare le sinergie di Gruppo, per incrementare le corse e offrire alla nostra utenza servizi sempre più elevati a tariffe sempre più competitive. Uno dei nostri principali obiettivi – continua Mura – è proprio quello di migliorare i servizi di bordo per le famiglie, adeguando anche le navi Tirrenia agli standard di elevata qualità di Moby. Contestualmente intendiamo contribuire con le nostre attività alla crescita della Sardegna, alla quale siamo indissolubilmente uniti, attraverso un rinnovato rapporto con il territorio e la valorizzazione del suo patrimonio economico e culturale”. “Con il refitting dell’ultima nave nel maggio 2015 – afferma Achille Onorato, AD di Toremar e vice presidente di Moby – si conclude il processo di ammodernamento della flotta Toremar partito nel 2012. Oltre ad essere stati sostituiti i tre mezzi più obsoleti è terminato il percorso che colloca la nostra flotta come un fiore all’occhiello in tutto il comparto del corto raggio. Qualità da cruise ferry, servizi di bordo curati nei minimi dettagli, con un’offerta rivolta alla valorizzazione del territorio toscano, rendono Toremar oltre che la prima flotta smart del mondo, una delle più accoglienti. Tutto ciò grazie ad un investimento che ha superato i 20 milioni di euro ed un costante impegno nel dialogo con i territori che abbiamo l’onore di servire, in pieno accordo contrattuale con la Regione Toscana. In questo triennio Toremar, oltre al processo di refitting della flotta, nel rispetto della convenzione con la Regione e con un’efficienza del servizio che sfiora il 100% nella puntualità, è diventata da quella che era una società pubblica, la compagnia di riferimento in tutto il panorama del corto raggio nel mondo”.
Molti altri i temi presentati nell’incontro, compresa la grande attenzione alla formazione professionale dei marittimi, cui Vincenzo Onorato intende dedicare molte risorse per contribuire all’affrancamento dalla crisi di lavoro specie nel sud Italia. Sulla guerra intrapresa con Confitarma, Vincenzo Onorato c’è andato giù duro, più duro di sempre. La considera una battaglia per l’italianità della professione, ma anche contro atteggiamenti della confederazione degli armatori “cinica e speculativa”, cui i sindacati di fatto sarebbero conniventi. La proposta dirompente è quella di tagliare i contributi dello Stato non chiaramente legati agli equipaggi italiani, rivedere le norme del registro internazionale, valutare gli investimenti sulle flotte a favore del mercato nazionale. Se guerra dev’essere – è questa la linea – che sia guerra totale. Gli Onorato non amano le mezze misure.
C.G./A.F.
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