MI, chiarezza sul TCO
La Minerali Industriali di Novara sollecita il rilancio
Lo “scontro” che si è aperto sull’area alla radice della sponda Est tra TCO e la nuova società LTT sta creando nuove difficoltà ai rinfusisti che operano su Livorno. Ecco una significativa nota in merito.
NOVARA – Minerali Industriali (MI) è una società attiva nell’estrazione, nel trattamento e nella commercializzazione di materie prime quali sabbie, feldspati, argille e caolino destinate principalmente alle industrie del vetro, della ceramica, dei sanitari e dei colorifici.
[hidepost]La società è presente con 13 unità produttive in Italia, 4 in Europa, 3 in Nord Africa e 7 in Centro e Sud America; complessivamente conta su circa 550 risorse umane e commercializza annualmente circa 3,5 milioni di tonnellate di materie prime.
Per il tramite della sua controllata Maffei Sarda Silicati, la MI nel 2007 decide di investire nel porto di Livorno, acquisendo il 25% del Terminal Calata Orlando (TCO), per la gestione logistica dei propri prodotti. Da quella data ha sempre sostenuto TCO, che ha dovuto purtroppo affrontare la crisi globale che ha caratterizzato gli anni dal 2008 ad oggi. Mai è venuta meno al proprio ruolo di socio responsabile, sottoscrivendo di volta in volta aumenti di capitale che hanno permesso a TCO di proseguire nel proprio sviluppo nonché di onorare tutti i propri impegni, mantenendo sempre una capitalizzazione adeguata.
“Oggi – sottolinea una nota della società – sembra che l’Autorità portuale di Livorno stia mettendo in seria difficoltà la prosecuzione dell’attività di TCO ipotecandone pesantemente il futuro, società operante da 20 anni nel porto di Livorno nel settore delle rinfuse.
“Questa mancanza di certezze e di prospettive sul futuro di TCO – continua la nota – potrebbe obbligare MI a spostare le proprie attività altrove. Infatti il settore in cui MI opera necessita di programmazione a lungo termine, dati gli elevati volumi di merci trattate e la tipologia di impegni che i grandi clienti richiedono normalmente. Si ritiene veramente sconcertante che una società venga messa in seria difficoltà proprio da quell’ente che per sua natura dovrebbe coordinare e promuovere le operazioni portuali e le attività esercitate nei porti, individuando le strategie di sviluppo con i suoi principali attori.
“Nel caso invece l’Autorità portuale ponesse le condizioni per continuare l’operatività di TCO – conclude la nota – MI conferma sin d’ora il proprio interesse a proseguire la strada sino ad ora percorsa, investendo quanto necessario per mantenere TCO una società moderna e dinamica, nell’interesse di tutti gli stakeholders”.
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