“Porto 2000”, la gara agli sgoccioli
LIVORNO – Sulla gara per il terminal crociere labronico, la privatizzazione della “Porto 2000”, ogni giorni diventa buono per avere i risultati della comparazione tra le tre offerte rimaste in lizza: quella del CFG Group (Grimaldi Euromed e Costa Crociere), quella della Sinergest di Olbia (gruppo Onorato più Msc) e quella delle Creuers di Barcellona (partecipata da Aloschi e Bassani Adriatico). Anche se la procedura stessa è articolata in modo che solo entro metà aprile sarà possibile avere l’aggiudicazione definitiva del 66% delle quote della società, oggi di proprietà dell’Authority portuale e della Camera di Commercio labronica. Lunedì scorso, in consiglio d’amministrazione della “Porto 2000”, sono stati forniti alcuni elementi della gara, sullo stato d’avanzamento della commissione nell’esame delle offerte.[hidepost]
La lunga e articolata disamina condotta dalla commissione giudicatrice guidata dal presidente della “Porto 2000” Massimo Provinciali, dovrebbe concludersi entro la settimana o poco più. Ma poiché le offerte economiche, che valgono il 35% circa, devono essere aperte in seduta pubblica, bisognerà aspettare la convocazione alla suddetta seduta delle tre cordate in lizza: quindi presumibilmente si andrà a metà marzo o poco prima. Poi ci saranno 45 giorni per gli eventuali ricorsi e solo dopo allora ci sarà l’aggiudicazione definita. Salvo ulteriori code in altri gradi di giudizio.
La gara, che si presenta tutt’altro che facile, si è sviluppata in due settori: un’analisi tecnica e una finanziaria, quest’ultima legata anche al piano d’impresa dei concorrenti. La proclamazione dei vincitori ha già una preoccupante ala di polemica preventiva perché almeno una cordata, quella che fa capo ad Onorato, già in partenza aveva messo in dubbio la legittimità di alcuni atti con una specie di ricorso preventivo di Sinergest.
Che Onorato tenga molto alla “Porto 2000” lo si evince anche dalle recenti manovre di potenziamento della propria presenza sul porto: con l’entrata in forze nel terminal LTM (operazione che dicono sia costata 8,6 milioni di euro) e con la messa in atto anche della “corazzata” Marinvest, finanziaria del gruppo Aponte.
Nel confronto serratissimo e in crescendo con Onorato, anche la Euromed di Grimaldi ha sparato tutte le sue cartucce: compresa l’alleanza con la Costa Crociere, che ha alle spalle il potente gruppo Usa tra i più impegnati nel Mediterraneo. Più defilati ma non certo meno determinati gli italo-spagnoli del Creuers di Barcellona. Che possono vantare il fatto d’essere il primo terminalista delle crociere del Mediterraneo.
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