“Majestic Princess” ovvero “Grande Spirito”
MONFALCONE – E’ ad oggi la più grande nave da crociera realizzata in Italia la “Majestic Princess” consegnata a Princess Cruises, brand di Carnival Corporation. Ma la cerimonia che si è svolta la settimana scorsa con la consegna della nave da parte di Fincantieri va molto oltre alle dimensioni dell’unità e all’eccellenza della costruzione. “Majestic Princess” è infatti la prima grande nave da crociera destinata esclusivamente al mercati della Cina. Tanto che ha un doppio nome: oltre a quello europeo, sulla poppa è scritto in ideogrammi cinesi “Sheng Shì Gng Zh Haò”, che tradotto liberamente significa “Grande spirito”.
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Lunga oltre 300 metri, stazza lorda 145 mila tonnellate, 4240 posti letto per i passeggeri in cabine che vanno dalla suite a quella a 4 posti (1780 cabine) ha 1350 membri d’equipaggio e per quanto batta bandiera delle Bermuda la preparazione di tutto il personale di bordo è stata curata proprio per supportare i croceristi cinesi. Anche la livrea, con grandi onde colorate da prua, è stata realizzata dopo aver sondato il mercato di riferimento cinese.
Con “Majestic Princess” Fincantieri ha stabilito un nuovo primato tecnologico e costruttivo: ma la notizia più importante, che forse è passata meno valorizzata nel turbillon della festa per la nave, è che la compagnia è tornata all’utile, con un avanzo di 303 milioni di euro rispetto ai 289 milioni di rosso del 2015. Anche l’Ebitda è tornato in positivo con 267 milioni (-26 milioni nel 2015). Il volano, spiegano gli analisti, è rappresentato proprio dalle navi da crociera, settore che da solo copre quasi il 50% del fatturato. Secondo Giuseppe Bono, AD di Fincantieri “i traguardi raggiunti superano i target previsti per l’anno e consentono anche di distribuire i dividendi ai soci”.
Fincantieri continua anche nella sua politica di acquisizioni. La lunga e difficile trattativa in Francia per l’acquisizione dei cantieri navali di Saint Nazaire (“Stx”) ha avuto momenti di oggettiva chiusura del governo, ma sembra in via di soluzione. E potrebbe portare a un forte incremento non solo del fatturato ma anche del “peso” della società italiana. Fincantieri di recente è anche salita al 74% del gruppo cantieristico “Vard” quotato alla borsa di Singapore, ma norvegese, specializzato nelle costruzioni di impianti offshore per la perforazione e la ricerca: di “Vard” Fincantieri possedeva già il 55,63% e di recente ha tentato anche la scalata per acquisirne il totale controllo attraverso un’OPA che tuttavia non si è conclusa.
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