A Istanbul la 12a “Logitrans” tante aziende (ma poca Italia?)
ISTANBUL – È la dodicesima edizione di “Logitrans” quella che si apre martedì prossimo 14 novembre nel grande centro fieristico della città turca. Fino a venerdì 16 esporranno non meno di 150 aziende della logistica internazionale di 25 paesi, con la prevista visita e partecipazione ai vari workshop di almeno una cinquantina di delegazioni di altrettanti paesi. Il tema è poi più che attuale: la connessione delle regioni euro-asiatiche attraverso la logistica. La Silk Road cinese e le sue ricadute saranno ovviamente tra gli argomenti da approfondire. Da sottolineare che nella precedente edizione intervennero circa 14 mila partecipanti e visitatori.
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Le fiere sulla logistica si moltiplicano, ma quella di Istanbul, nella “cerniera” tra l’Europa e l’Asia, sta diventando un focus essenziale per capire come si andranno sviluppando le interconnessioni. In tempi come questi, che da una parte sembrano spingere alla nascita di nuove frontiere e alla loro chiusura, mentre dall’altra ci sono spinte per un mondo globale che coinvolga anche il crescente sviluppo dell’Africa, fare il punto concreto con la concretezza delle aziende è fondamentale.
Significativo che sia nella conferenza di apertura dei lavori, sia nelle relazioni di studio, esperti e dirigenti tedeschi la facciano da padroni. Ci sarà l’apertura dal rappresentante del ministero dei trasporti tedesco Steffen Bilger, moderatore sarà il professor Stefan Iskan dell’università tedesca di Rhein. Per l’Italia è prevista solo la relazione di Nicola Lelli, responsabile dell’unità europea intermodale DFDS. Nel panel ufficiale non ci sono altre registrazioni, ma interverranno alcuni esponenti del nostro governo e aziende interessate ai collegamenti marittimi e ferroviari. Dal resoconto si capirà quanto l’Italia viene considerata marginale o meno nelle strategie mediterranee e terrestri di collegamento tra i tre continenti.
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