One Ocean Summit: tre le iniziative UE

Ursula Von der Leyen

BREST – Nell’ambito del contributo dell’UE al vertice “One Ocean Summit” organizzato dalla Francia a Brest, la Commissione europea ha presentato iniziative ambiziose per promuovere oceani più puliti, più sani e più sicuri e per dar prova – dice in una sua nota – del ruolo guida dell’UE nel fornire una risposta globale alle sfide riguardanti gli oceani. 

Intervenendo al vertice, la presidente von der Leyen ha annunciato tre iniziative chiave per una cooperazione finalizzata a conservare e rinnovare gli oceani:

  • una nuova coalizione internazionale per proteggere la biodiversità in alto mare, che costituisce il 95% degli oceani;
  • un progetto informatico su grande scala che consente ai ricercatori di creare simulazioni digitali degli oceani del mondo; e
  • la missione di ricerca dell’UE per far rivivere i nostri oceani e le nostre acque entro il 2030. 

La prima iniziativa sottolinea il ruolo dell’UE quale attore di primo piano in materia di conservazione dell’ambiente marino a livello mondiale. Le zone non soggette a giurisdizione nazionale costituiscono il 95% degli oceani e la loro biodiversità offre inestimabili vantaggi ecologici e socioeconomici al genere umano. Tuttavia, queste vaste aree sono sempre più vulnerabili a minacce quali l’inquinamento, lo sfruttamento eccessivo e gli effetti dei cambiamenti climatici. I negoziati delle Nazioni Unite in corso rappresentano un’opportunità unica, e l’UE sta lavorando a ritmo molto intenso per arrivare ad un accordo nel 2022.

L’UE attua inoltre da lunga data una tolleranza zero nei confronti della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), altra pietra angolare della politica ambiziosa che persegue per la gestione sostenibile delle risorse marine. La pesca INN rappresenta una grave minaccia per gli stock ittici mondiali, portandone alcuni sull’orlo dell’esaurimento. 

L’inquinamento infine, in particolare quello causato dalla plastica, rappresenta una seria minaccia per la salute degli oceani, a livello sia mondiale che europeo, e l’UE si sta adoperando per realizzare l’ideale di un oceano pulito. Nell’affrontare l’inquinamento da plastica, l’UE persegue un duplice obiettivo: ridurre l’inquinamento da plastica e accelerare la transizione verso un’economia circolare. La direttiva sulla plastica monouso, in vigore dal 2021, stabilisce norme per l’eliminazione graduale di molti oggetti di plastica, spesso oggetto di sprechi, e per il recupero degli attrezzi da pesca persi in mare. 

Conseguire la neutralità in termini di emissioni di carbonio significa anche attuare una transizione verso un trasporto marittimo a zero emissioni. 

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