Livorno manda fuori città il depuratore

LIVORNO – Un progetto a lungo vagheggiato, anche su spinta dei residenti del quartiere Venezia troppo spesso vittime dei cattivi odori del depuratore: e adesso finalmente parte l’iter per cambiare ubicazione al vecchio impianto, allontanandolo dalla città. Un evento – ha detto il sindaco Salvetti – di portata storica. È stato infatti firmato da parte dell’azienda partecipata ASA un contratto con Eni per l’acquisto di aree in via Enriques,  52.000 mq di superficie, da utilizzare per lo spostamento dell’impianto di depurazione di Livorno denominato “Rivellino”, attualmente collocato in piena città.
“Un passaggio fortemente voluto e sollecitato dall’Amministrazione Comunale – ha detto ancora il sindaco Salvetti – inserito nel mandato elettorale,  che restituirà a Livorno un’area di grande pregio urbanistico e valore in zona Venezia/Forte San Pietro/ex Macelli Comunali, creando così un collegamento diretto strategico tra la città e il Porto, con prospettive fondamentali di sviluppo economico”. 

L’investimento complessivo per l’intera operazione è di 48,3 milioni di Euro. Il progetto prevede anche la riattivazione della piattaforma di Paduletta per il trattamento dei rifiuti liquidi e per la depurazione delle acque di bonifica, in coerenza con i piani strutturali del Comune e del Porto. 

Il presidente di ASA Stefano Taddia ha detto, nell’incontro in Comune con la stampa cittadina, “la parte operativa sarà a carico di ASA, così come quella economica. Nel dicembre del 2020 l’Autorità Idrica Toscana ha approvato infatti il nuovo piano degli investimenti proposto da ASA per un totale di 243 milioni di euro e quindi 51 milioni di euro in più rispetto a quello approvato nel 2018. Nell’ambito di questo nuovo e più ampio piano economico finanziario della azienda hanno trovato spazio i 41 milioni di euro necessario per realizzare le prime due fasi del progetto, che garantiranno la costruzione di un nuovo impianto da 260.000 abitanti e con esso la dismissione del vecchio impianto cittadino e la restituzione alla città delle aree di grande pregio”.  

“Esprimiamo soddisfazione per questo accordo con l’amministrazione comunale – dichiara Pietro Chèrié, direttore della Raffineria Eni di Livorno -. Ci siamo impegnati in un lungo e proficuo confronto che ha portato al raggiungimento di un primo passo per lo spostamento dell’impianto di depurazione “Rivellino”, che sappiamo essere di grande importanza per la cittadinanza, e al quale siamo lieti di aver contribuito, nell’ottica del rafforzamento del rapporto tra il sito industriale e il territorio che ci ospita.”

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La prima fase (10 milioni di investimento) prevede un primo nuovo depuratore da 30.000 abitanti equivalenti totali nelle aree acquistate da Eni: la progettazione definitiva avverrà nel corso del 2022, l’avvio del cantiere nel 2023 e la messa in esercizio dal 2025. 

La seconda fase rappresenta lo stadio più impegnativo del progetto, sia dal punto di vista tecnico che economico. Con un investimento di circa 31 milioni di euro sono previsti sia la costruzione del nuovo impianto di trattamento delle acque reflue dell’intera città di Livorno in via Enriques (come ampliamento dell’impianto che sarà realizzato nella prima fase della delocalizzazione), sia la realizzazione delle opere idrauliche di collegamento tra l’attuale punto di confluenza di tutta la rete fognaria cittadina e il nuovo impianto. L’avvio del cantiere è previsto nel 2025 e la messa in esercizio dell’impianto per la fine del 2029. 

L’ultima fase, per la quale si stimano necessari ulteriori 7,3 milioni di euro con finanziamento ancora da reperire, prevede lo spostamento anche dell’impianto di digestione anaerobica dei fanghi che è attualmente localizzato al Picchianti in Via dell’Artigianato a fianco del Termovalorizzatore cittadino gestito da AAMPS.  

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