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La sostenibilità sulle navi C&T

Lorenzo Matacena

Armamento dinamico e anche creativo, Caronte & Tourist sta potenziando non solo servizi, dopo i riflessi negativi della pandemia nel 2020, ma anche l’impronta ambientale sui traghetti impegnati in Sicilia e all’Elba. Ecco la nostra intervista all’amministratore delegato della compagnia Lorenzo Matacena.

Per C&T quanto è centrale il tema della sostenibilità?

Il tema è da anni in cima alle nostre priorità. D’altro canto sia la International Maritime Organization (IMO) che l’Unione Europea da anni condividono studi, analisi e atti di indirizzo politico che non lasciano margini a interpretazioni o politiche diverse da quelle del contenimento delle emissioni.

Il tema è in costante aggiornamento, tanto è vero che se sino a qualche anno fa l’attenzione era mirata sull’abbattimento delle emissioni di zolfo e ossidi d’azoto poi sono entrate nel mirino le emissioni di CO2 mentre oggi ci si interroga anche sui modi di combattere l’inquinamento acustico e quello da microplastiche.

È vero che oltre il 70% delle emissioni di gas serra – tanto per fare un esempio – è prodotto dai mezzi gommati. Ma la restante parte è prodotta dal trasporto marittimo e aereo.

Ed è la prospettiva della riduzione o dell’abbattimento di questa quota parte che ci interroga e deve sempre più impegnarci.

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Vostri interventi tecnologici attuati e in fase di attuazione nell’ottica dell’innovazione sostenibile del comparto traghetti?

Da qualche anno, anche anticipando i nostri competitor, avanziamo decisamente sulla strada della sostenibilità ambientale.

Ricordiamo che nel 2016 la “Elio” fu la prima nave a doppia propulsione, gasolio green e GNL, a solcare le acque del Mediterraneo.

Ma non ci siamo fermati. Abbiamo approvato un piano di investimenti per quasi 200 milioni di euro, destinati alla costruzione di nuove navi tutte a tecnologia avanzata, sia per quanto riguarda i propulsori sia per quanto riguarda lo studio delle carene e della aerodinamica generale; navi che utilizzeranno anche la propulsione elettrica e dunque potranno tenere, una volta ferme in banchina, i motori termici spenti.

La prima di queste navi, che metteremo in linea tra la Sicilia e le sue isole minori, sarà consegnata nel 2023 e destinata alla collegata Caronte & Tourist Isole Minori.

Nel frattempo tutte le navi della flotta sono state oggetto di aggiornamenti anche radicali, come nel caso della “Laurana” e della “Paolo Veronese” che sono state dotate di nuovi motori diesel di ultima generazione che consentono una sensibile riduzione dei consumi e delle emissioni.

Interventi importanti anche sulla “Bridge”, che è stata dotata di un ascensore e ha adesso motori più potenti e puliti.

Su tutte le navi, inoltre, saranno a breve montati anche motori e macchine di assorbimento Sterling e TAG sui condotti di scarico, per sfruttare al massimo l’energia di scarto e riutilizzarla per una ulteriore riduzione dei consumi e il condizionamento di locali dedicati.

Ripresa viaggi post pandemia: come stanno evolvendo i vostri piani degli itinerari/rotte e l’ospitalità a bordo anche in vista dei prossimi mesi?

Dopo le restrizioni imposte dallo stato di emergenza, siamo ormai formalmente tornati ad una condizione di mercato aperto. I traghetti viaggiano normalmente nello Stretto e anche verso le isole minori della Sicilia.

Il 2020 è stato – specie per quanto riguarda lo Stretto di Messina – il nostro “annus horribilis”. Nel 2021 abbiamo solo in parte recuperato e pensiamo di continuare a recuperare nel corso del 2022. Ma l’irruzione della guerra nell’economia globalizzata probabilmente ci permetterà di arrivare ai livelli pre-pandemici solo nel 2023.

Per quanto concerne la previsione di nuove rotte o itinerari, noi in realtà non abbiamo mai smesso di valutare ogni opportunità per esportare la nostra sessantennale esperienza di traghettatori. Siamo presenti all’Elba e in Sardegna; guardiamo da tempo alla Croazia e alla Laguna di Venezia. Siamo interessati, insomma, a mettere sempre e ovunque a frutto il nostro know-how…

Per quanto riguarda l’ospitalità a bordo, rispondo che gli standard della nostra politica di customer care, della quale siamo particolarmente orgogliosi, non sono mai cambiati.

Abbiamo cura di ognuno dei nostri passeggeri e una cura particolare delle persone a mobilità ridotta, che nei piazzali e a bordo

possono contare sull’assistenza di personale dedicato organizzato dalla nostra “Diversity e Disability Manager”,

una nuova figura che abbiamo fortemente voluto e appositamente formato.

Ricordo infine che Caronte & Tourist, come gesto di attenzione nei riguardi dei propri passeggeri, ha deciso di utilizzare i fondi che giungeranno dal “Decreto Ristori” per rivedere al ribasso le tariffe ordinarie per l’attraversamento dello Stretto di Messina.

Pandemia, guerra, aumento costi… Come avete ripensato il vostro modo di essere azienda, alla luce di quanto accaduto in questi ultimi due anni?

Rispetto per l’ambiente e valorizzazione delle risorse umane; comportamenti e azioni virtuosi oltre gli obblighi di legge; trasparenza e chiarezza nella comunicazione; qualità del prodotto offerto e dei processi produttivi. Sono i fondamenti di quella “responsabilità sociale d’impresa” nella quale fermamente Caronte & Tourist ha sempre creduto.

Nulla è cambiato, in questi ultimi anni, a parte quel di più di responsabilità dovuto alla necessità di fronteggiare la pandemia.

Già nel marzo del 2020, nei primi giorni dell’emergenza, Caronte & Tourist si era dotata di un “Team Covid” che si è occupato di procedure di salvaguardia della salute di chi viaggia in nave e di quanti con il loro impegno quotidiano lavorano perché ciò sia possibile. Subito dopo la Compagnia ha affidato a Rina Consulting, il ramo di consulenza ingegneristica di Rina, l’incarico di verificare lo stato dell’arte e di perfezionare le misure di riduzione del rischio di contagio esistenti sui traghetti o di proporne di nuove. L’obiettivo era quello di avere la prima flotta certificata “Covid Free” nel Mediterraneo.

In vista della prossima gara territoriale per l’affidamento dei servizi marittimi fra la Sicilia e le isole minori del prossimo quinquennio, come state valutando il riassetto della convenzione statale relativamente al rapporto costi/servizi?

La convenzione è stata redatta in tempi che i recenti drammatici accadimenti mondiali ci autorizzano a giudicare remoti. C’è invero una discussione aperta con le istituzioni su un ridisegno di essa in un’ottica di ottimizzazione del rapporto costi/benefici e di aumento della qualità del servizio. Siamo fiduciosi in una prossima soluzione positiva che tenga assieme le esigenze delle collettività isolane, delle istituzioni locali, regionali e nazionali, e delle società di navigazione.

Stefano Benenati

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Pubblicato il
11 Maggio 2022

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