Porto di Ancona, parte l’iter per un nuovo Prg
Idea: la costruzione di una “penisola” dove delocalizzare i traghetti
ANCONA. Sulla rampa di lancio il nuovo piano regolatore portuale di Ancona: siamo ai primi passi lungo il percorso di preparazione secondo quanto determinato nell’articolato procedimento che viene messo in preventivo dalla legge sui porti e dalla normativa ambientale. L’ Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico Centrale guidata da Vincenzo Garofalo ne dà notizia, segnalando che «con la pubblicazione da parte del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica», è stata avviata «la verifica preliminare della “valutazione ambientale strategica” della proposta iniziale di piano regolatore portuale».
Fulcro della proposta del piano regolatore portuale di Ancona – viene messo in evidenza – è «la valorizzazione delle funzioni produttive presenti (cantieristica, logistica, traffico commerciale e passeggeri)» e la «costruzione della “penisola”, dove delocalizzare il traffico dei traghetti e commerciale così da poter destinare aree del porto storico a funzioni, sempre di carattere portuale, che possono favorire una maggiore fruizione anche da parte dei cittadini».
Nell’annuncio viene spiegato che tale proposta è stata presentata «ai soggetti con competenza ambientale, tra cui la Regione Marche e i Comuni di Ancona, Falconara Marittima e Sirolo. Scopo: a questi soggetti istituzionali spetta la possibilità di esprimere eventuali pareri o osservazioni di carattere ambientale sul documento.
L’incontro, organizzato nel quartier generale dell’ente, ha visto la partecipazione anche della comunità portuale territoriale: sono intervenuti, per l’Authority marchigiana, il presidente Vincenzo Garofalo, il segretario generale Salvatore Minervino, il dirigente della direzione tecnica, Gianluca Pellegrini, la responsabile del settore piano regolatore dei porti, Laura Rotoloni, e Vittoria Biego del raggruppamento dei professionisti incaricati della redazione del Prg portuale.
Al centro della proposta iniziale di piano regolatore portuale – utilizzata per redigere il “Rapporto ambientale preliminare” – sono gli obiettivi per il porto di Ancona inseriti nel “Documento di programmazione strategica di sistema portuale”, che è stato approvato dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti nella primavera scorsa (decreto 106 del 16 aprile 2024). In tale proposta figurano anche le prescrizioni espresse dalla Regione Marche e dal Comune di Ancona: il riferimento è, ad esempio, «allo spostamento dei traghetti alle banchine 19-20-21, alla realizzazione della “penisola” e ai sistemi di mobilità nel porto storico».
È su questa base che si alza il sipario sul confronto che vedrà coinvolte le istituzioni, le associazioni di categoria e professionali, la società civile. Con una bussola: arrivare alla definizione del Prg portuale attraverso – viene fatto rilevare – «un articolato percorso di ascolto e sintesi» che, come è avvenuto per il “Documento di programmazione strategica di sistema portuale”, vedrà «l’approfondita collaborazione con la Regione Marche e il Comune di Ancona». A tal riguardo, l’amministrazione comunale di Ancona e l’Autorità di sistema portuale si sono messe d’accordo per creare «un gruppo di lavoro congiunto» che definisca i contenuti del piano regolatore dello scalo».
In parallelo – è ancora la spiegazione dell’Authority – il procedimento avviato al ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica «dovrà portare alla formalizzazione degli studi e degli approfondimenti necessari alla redazione del “Rapporto ambientale” del piano regolatore portuale: si tratta, com’è noto, di un «documento indispensabile per l’avvio della fase successiva della procedura di “valutazione ambientale strategica” (Vas)». A quel punto, la fase di Vas mette in agenda una successiva consultazione pubblica: è lì che «tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, potranno presentare osservazioni e contributi». È stata la responsabile del procedimento del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, Annamaria Maggiore, in videocollegamento, indicare in dettaglio il percorso ambientale.
A giudizio del presidente Garofalo, quanto si è iniziato a illustrare non è altro se non «la proposta preliminare di piano regolatore portuale»: cioè la «base di discussione per costruire insieme la pianificazione del porto di Ancona del futuro». Poi ripete: «Come sempre avvenuto in questi anni, il documento sarà costruito ascoltando, condividendo i contenuti con le amministrazioni territoriali e tenendo presenti le esigenze espresse dal mercato e dalla comunità locale». L’auspicio di Garofalo è che questo percorso consenta di «giungere ad una proposta che accresca la competitività dello scalo di Ancona e stimoli le energie positive della comunità per una nuova relazione porto-città fondata sull’apertura del porto storico».