Gioia Tauro, la commissione dà semaforo verde
Quali sono le banchine da ristrutturare
GIOIA TAURO. La Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale “Via” e “Vas” così come la sottocommissione “Via” del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica hanno dato semaforo verde: ai loro occhi non c’è nulla che impedisca di dar corso al progetto di “ristrutturazione delle banchine ro-ro nel tratto E e di realizzazione del banchinamento a tergo del II ro-ro del porto di Gioia Tauro”. L’Autorità di Sistema Portuale dei mari Tirreno Meridionale e Ionio, guidata dal presidente Andrea Agostinelli, ha reso noto che nel parere n° 316 dello scorso 4 aprile, sulla base delle risultanze dell’istruttoria effettuata, viene ritenuto che il progetto in questione «non determina potenziali impatti ambientali significativi e negativi e pertanto non deve essere sottoposto al procedimento di Via».
Dall’istruttoria diversi sono stati gli aspetti analizzati: a cominciare dal fatto che lungo la banchina E del porto di Gioia Tauro destinata all’attracco delle navi, arredata con tre scivoli della lunghezza di 25 metri ciascuno a servizio dei portelloni delle navi, si prevede «la realizzazione di un dente di attracco di modeste dimensioni». A ciò si aggiunga che per avere «maggiore e piena funzionalità dello scalo portuale», verranno adeguati gli accosti per le navi ro-ro «agli ultimi standard delle navi ro-ro e ro pax che scalano il porto di Gioia Tauro».
Comunque, nell’oggi il ministero (direzione generale valutazioni ambientali), con decreto n° 234 dello scorso 2 maggio, ha sancito che il progetto «non è da assoggettare alla procedura “Via”».
Da parte dell’istituzione portuale calabrese si tiene a sottolineare che nelle banchine dedicate al traffico ro-ro nei tratti E ed F «rimangono tre, ma vengono adeguate ai fabbisogni dettati dagli ultimi standard». Viene, altresì, messo in evidenza come «le opere proposte nel progetto, pur risultando congruenti con le caratteristiche e la destinazione funzionale delle aree previste dal vigente piano regolatore portuale, si traducono in adeguamenti dell’assetto funzionale delle opere previste nel Prg portuale»: sono state sottoposte ad Atf (“adeguamento tecnico funzionale”) che ha già ricevuto parere favorevole dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici».
Nello specifico, la Commissione si è espressa in merito a diversi quesiti presentati dall’ente. Ad esempio, è stata evidenziata «l’assenza degli effetti cumulativi» relativamente all’eventuale cumulo con altri progetti esistenti e/o approvati, riguardanti l’attività di ulteriore infrastrutturazione del porto di Gioia Tauro.
Stesso parere positivo ha espresso in riferimento all’ipotesi di qualità e quantità dell’eventuale inquinamento prodotto da rifiuti generati dall’avvio del cantiere: è stato stabilito che «l’intervento non determina un incremento dei livelli di inquinamento presenti nello scalo portuale».
Quanto ai rischi gravi collegati ad incidenti e/o a calamità, inclusi quelli dovuti al cambiamento climatico, e dei rischi per la salute (con particolare riferimento al rischio idrogeologico e sismico), la Commissione ne ha evidenziato l’assenza tenuto conto dell’osservanza delle norme tecniche che regolano la progettazione antisismica del territorio che presenta un livello di pericolosità sismico elevato in quanto rientrante in Zona I.