Relitto “Concordia”, Titan in pole position?
La cordata Usa sarebbe stata preferita a quella tra Neri e Smit – L’intervento della Regione
LIVORNO – La gara per il recupero del relitto della “Costa Concordia” è alle battute finali: ma qualche campanello d’allarme è già suonato per le imprese che puntavano sulla joint-venture Neri-Smit che ha brillantemente operato per il recupero del fuel. E che, indirettamente, avrebbero anche risolto il problema del superbacino di carenaggio di Livorno.
La LOC (London Offshore Consultants) che deve dare la valutazione tecnica sulle due offerte rimaste in gara (Neri-Smit e Titan-Micoperi-Mammoet) ha avuto a inizio settimana gli ultimi incontri con le due cordate. E se al momento che scriviamo non c’è ancora la decisione finale, alcuni segnali starebbero a indicare che la scelta tecnica avrebbe favorito la cordata dell’americana Titan.
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Due i motivi: il fatto che la Costa nell’assegnazione conta meno della capofila Carnival, che è americana (e quindi la società americana godrebbe di maggiore fiducia); e che la Titan è anche molto radicata a Londra.
Si tratta di voci, o illazioni se si preferisce. Ma è significativo che proprio nei giorni scorsi l‘Ansa ha trasmesso a tutti i giornali un accorato – e sotto alcuni aspetti minaccioso – intervento del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi dove si ribadiva che “la Toscana deve avere un ruolo nel recupero del relitto” qualsiasi sia la cordata che avrà vinto. Un’affermazione che certo non avrebbe motivo di essere, in quanto pleonastica, se la gara fosse vinta da Neri, azienda radicata in Toscana, con il colosso Smit che già altre volte ha avuto come riferimento proprio la società di Piero Neri. C’è anche chi ipotizza una specie di accordo a due, per lasciare poi eventualmente all’impresa locale, cioè Neri, una parte non irrilevante delle operazioni sul territorio.
Al momento in cui scriviamo non è ancora stata data alcuna risposta ufficiale. Ma si aspettano notizie da Londra da un momento all’altro.[/hidepost]