Mediterraneo ancora strategico
ROMA – Nonostante le recenti tensioni geopolitiche e i cambiamenti climatici, l’economia mondiale resta in crescita con un aumento annuo del PIL globale previsto al 3,2% tra il 2023 e il 2025 (FMI). Il commercio globale continua a espandersi, seppur influenzato da fenomeni come la circumnavigazione dell’Africa a causa di tensioni nel Mar Rosso e della siccità che colpisce il Canale di Panama.
Il Mediterraneo si consolida come hub strategico, beneficiando di flussi commerciali tra Europa e Asia. L’Italia, leader nello Short Sea Shipping, ha movimentato oltre 474 milioni di tonnellate di merci nel 2023, con una forte posizione nei servizi Ro-Ro e container. La portualità nazionale è destinata a giocare un ruolo chiave nella transizione energetica, creando sinergie con il Nord Africa. Tuttavia, per ora la deviazione verso il Capo di Buona Speranza ha causato un drastico calo dei passaggi dal Canale di Suez e un aumento dei costi di trasporto e delle emissioni.
Il settore portuale italiano deve affrontare sfide legate all’efficienza, all’intermodalità e alla sostenibilità. Tra le azioni chiave: miglioramento della logistica, potenziamento delle aree retroportuali, implementazione della ZES nel Mezzogiorno e investimenti in infrastrutture per accogliere navi a carburanti alternativi, rafforzando il ruolo del Paese come snodo logistico strategico tra Europa e Nord Africa.