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L'ECO-DATABASE

Toscana “verde” per agricoltura “bio” e CO2

Ma pochi edifici in classe A e troppi abitanti in zone a rischio alluvione

FIRENZE. La Toscana è al primo posto nel Bel Paese per agricoltura biologica e assorbimenti di CO2, criticità nel rischio alluvione. Parola di Italy for Climate, centro studi nato dalla costola di Fondazione Sviluppo Sostenibile (guidata dall’ex ministro verde dell’ambiente Edo Ronchi) e di una galassia di realtà imprenditoriali: ha passato ai raggi x i dati delle performance climatiche della regione. Si tratta della piattaforma Ciro (Climate Indicators for Italian RegiOns) che è stata realizzata in collaborazione con Ispra e ha rilevato altri importanti punti di forza nella performance ambientale toscana.

È stato messo l’accento sulla fatto che il 37% della superficie agricola viene gestita con metodi sostenibili, poco meno del doppio dello standard nazionale (20%). A ciò si aggiunga che c’è da essere contenti per il fatto che la Toscana è al secondo posto in fatto di capacità di assorbimento naturale di CO2 in rapporto alla superficie, e questo le consente di contribuire significativamente al calo delle emissioni dell’insieme del paese.

Fra i punti di forza nella performance ambientale toscana – viene fatto rilevare – il fatto che il settore agricolo eccelle in tutti gli indicatori, con emissioni pro-capite tra le più basse d’Italia (seconde solo alla Liguria), con ridotto utilizzo di fertilizzanti azotati e con basso numero di bovini allevati.

Il mix energetico regionale – viene sottolineato da Italy for Climate – è caratterizzato da «un’alta quota di rinnovabili grazie all’elevata produzione geotermoelettrica»: è questa una fonte che in Italia è disponibile soltanto in questa regione. Non è tutto: si pensi anche che i consumi di carbone sono pari a zero.

Tutto rose e fiori? Nient’affatto: i guai vanno cercati per la Toscana soprattutto in due elementi: tanto nell’elevata quota di popolazione residente in aree a rischio alluvione (26%) quanto nella quota di edifici in classe A (9%), «ancora inferiore alla media nazionale», come spiega il pool di ricerca.

«La capacità delle regioni di monitorare e migliorare le proprie performance climatiche rappresenta oggi un elemento cruciale per accelerare la transizione ecologica del nostro Paese»: a dirlo è Andrea Barbabella, coordinatore di Italy for Climate, che insiste sull’importanza che si possa contare su «dati e informazioni sempre più aggiornati e affidabili» per guidare in modo davvero efficace questa transizione. È il motivo che ha spinto Italy for Climate, a sviluppare in collaborazione con Ispra, la piattaforma Ciro come una bussola tecnica che «supporta concretamente le regioni nel percorso verso la decarbonizzazione». Il monitoraggio puntuale delle performance spinge a focalizzarsi su buone pratiche: la piattaforma Ciro viene presentata come un fattore che «valorizza le eccellenze territoriali italiane, creando un network virtuoso di sostenibilità che può fungere da acceleratore per l’intero sistema Paese», dice Barbabella.

Queste sono le performance della Toscana nelle 8 aree tematiche del monitoraggio:

  • EMISSIONI, La Toscana è la seconda regione in Italia per assorbimenti naturali di CO2 in rapporto alla superficie, dopo la Liguria. «Le emissioni pro-capite di gas serra si attestano su valori in linea con la media nazionale».
  • ENERGIA. i consumi energetici pro-capite della Toscana risultano allineati alla media nazionale. «Il mix energetico regionale si distingue per una distribuzione delle fonti diversa dalla media italiana, con un’alta quota di rinnovabili (grazie all’elevata produzione geotermoelettrica), minori consumi di gas e prodotti petroliferi, e assenza di carbone».
  • RINNOVABILI. «Nonostante il prezioso contributo del geotermoelettrico, fonte rinnovabile unica disponibile in Italia solo in Toscana, la regione presenta performance inferiori alla media nazionale in questo settore, sia in termini di quota di consumi energetici da rinnovabili, che di nuovi impianti installati e di comunità energetiche rinnovabili attivate».
  • EDIFICI. «Il settore edilizio toscano mostra performance generalmente positive, con valori allineati alla media nazionale per efficienza dei consumi, quota di consumi elettrici ed emissioni pro-capite. La quota di edifici in classe A (9%) risulta ancora inferiore alla media italiana».
  • TRASPORTI. La quota di auto elettriche nelle nuove immatricolazioni in Toscana si attesta al 3,7%, un risultato positivo sebbene in leggero calo. «I passeggeri del trasporto pubblico locale sono aumentati rispetto alla precedente rilevazione (72 nel 2023), ma restano sotto la media italiana. Le emissioni pro-capite del settore e il tasso di motorizzazione risultano inferiori alla media nazionale».
  • INDUSTRIA. «Il settore industriale toscano presenta performance generalmente positive, allineate alla media nazionale sia per le emissioni e i consumi energetici in rapporto al valore aggiunto, sia per la quota di consumi elettrici».
  • AGRICOLTURA. La Toscana eccelle nel settore agricolo, posizionandosi come prima regione in Italia per quota di superficie agricola biologica (37%). «Anche gli altri indicatori del settore mostrano performance eccellenti: le emissioni pro-capite sono le più basse in Italia dopo la Liguria, l’utilizzo di fertilizzanti azotati è ridotto e il numero di bovini allevati è contenuto».
  • VULNERABILITA’. La Toscana presenta un consumo di suolo inferiore alla media nazionale e ha registrato un basso numero di eventi meteoclimatici estremi. «Le perdite della rete idrica sono allineate alla media italiana, mentre la quota di popolazione residente in aree a rischio alluvione risulta piuttosto elevata (26%)».

Italy for Climate è, come detto, una iniziativa messa in pista dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile, che si avvale della collaborazione di Enea, Ispra e Rse, ed è promossa da A2A, Chiesi, Davines, Dolomiti Energia, Edison, Elettricità Futura, Burson Italia, illy, Italian Exhibition Group, Montello.

Stiamo parlando del primo database italiano che ha gli occhi puntati sul monitoraggio e sul confronto delle performance climatiche regionali: sotto la lente – viene spiegato – è una griglia di analisi che si articola in 26 indicatori strategici ripartiti su un quadrante di otto aree tematiche. I promotori la descrivono come una piattaforma di dati che «non si limita a fotografare la situazione attuale» ma consente di guardare al futuro: consente cioè di «mettere in relazione i progressi locali con gli obiettivi nazionali ed europei di decarbonizzazione», offrendo quindi un «supporto concreto alle pubbliche amministrazioni per la pianificazione delle politiche climatiche regionali».

 

Pubblicato il
16 Maggio 2025
di GIULIANO DONATI

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