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Arriva “FSRU Toscana”

Il rigassificatore della OLT ha lasciato Malta

LIVORNO – Il conto alla rovescia sta scandendo gli ultimi giorni per l’arrivo da Malta al largo di Livorno della piattaforma galleggiante “FSRU Toscana”: il primo e più straordinario esempio di rigassificatore off-shore realizzato lungo le coste italiane e tra i più moderni al mondo in assoluto.
[hidepost]Arriverà a rimorchio di due supply-vassel della Saipem tra il 28 e il 30 luglio, sulla postazione a 22 chilometri dalla costa dove è già pronto da mesi il sistema permanente di ancoraggio e la pipe-line sottomarina di 30 chilometri che lo collegherà alla rete nazionale del gas. Quando entrerà a regime, dopo una lunga serie di collaudi, il rigassificatore potrà erogare fino a 3,75 miliardi di metri cubi di gas all’anno, pari al 4% del fabbisogno nazionale. Secondo Peter Carolan, amministratore delegato (con l’italiano Valter Pallano) della OLT Off-shore LNG Toscana, il progetto prevede anche una possibilità di incrementare successivamente le proprie capacità. Dipenderà dalla richiesta del mercato, dai tempi di realizzazione dei vari gasdotti che partiranno dall’Europa e dal Nord Africa, e naturalmente dalla concorrenzialità dei costi. In linea di principio il gas che arriverà alla piattaforma off-shore costerà meno di quello dei gasdotti fissi, perché sarà acquistabile sul mercato libero – ovvero spot – e non pagherà diritti di transito, ma viaggerà via mare.
La piattaforma “FSRU Toscana” è un’ex nave gasiera dell’armamento Golar LNG del gruppo Fredriksden, – socio al 2,69% dell’intera operazione – che è stata trasformata in piattaforma statica in cantiere a Dubai. Costruita nel 2003, la Golar è lunga 288 metri e larga 48 metri, all’incirca come una grande nave da crociera. Sarà ancorata a un sistema che le consente di affrontare ogni tipo di burrasca ruotando sulla prua. Sarà permanentemente “assistita” in loco da una flottiglia della società Neri composta dal grande rimorchiatore-supply “Guardian” (battezzato pochi giorni fa a Livorno dalla moglie del sindaco Cosimi), dai due rimorchiatori Corrado e Costante Neri, da una navetta veloce LNG Express per il trasferimento del personale. Opererà per la sicurezza anche lo “schermo” di mezzi della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza.
Il sistema operativo prevede che la piattaforma venga affiancata dalle navi gasiere che trasportano il gas liquefatto a bassissima temperatura. Una volta agganciate alla piattaforma, le navi trasferiranno grazie a speciali pompe “a proboscide” il gas liquido alla piattaforma dove successivamente il prodotto sarà riportato allo stato gassoso utilizzando la temperatura del mare, e quindi pompato nella pipe-line sottomarina verso la rete a terra. I controlli di sicurezza programmati – e in parte imposti dalle normative internazionali – sono tra i più sofisticati. Basti pensare che solo per il PSC (il protocollo internazionale chiamato Port State Control) la Capitaneria di Livorno ha inviato a Dubai e poi a Malta i propri esperti durante tutto il processo dei collaudi.
La complessità del progetto, oltre alle resistenze dei comitati “Nimby” (not in my backyard) sul territorio, hanno allungato i tempi dell’operazione a circa dieci anni, comportando continui aggiornamenti, aumento delle spese e qualche problema per il calo della richiesta del mercato causa la crisi internazionale. Ma la società è sicura che la richiesta tornerà a crescere. Ci ha investito oltre 800 milioni di euro (il doppio della previsione iniziale) con 400 milioni per ricadute ambientali sul territorio. Ora la partita si apre e si passa alle verifiche.

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Pubblicato il
24 Luglio 2013

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