Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici decide il 14 sull’adeguamento di Piombino
Gli altri adempimenti ormai risolti mentre in Regione Toscana si studia la possibilità di anticipare l’istallazione del cantiere per guadagnare tempo prezioso
PIOMBINO – Sul filo del rasoio, nel “risiko” della Costa Concordia per Piombino. Saltato l’esame del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici sul progetto del “porto delle demolizioni navali – è stato rinviato al 14 gennaio – i tempi si sono fatti strettissimi per quella che è ormai diventata una gara sul filo delle ore. Perché sia a livello del governo nazionale, sia a quello del governo regionale toscano, si sa che i lavori per ospitare il relitto della Concordia richiederanno “almeno 7 mesi” dall’apertura dei cantieri: e se il crono-programma di Titan Micoperi per il rigalleggiamento dovesse essere rispettato, la nave potrebbe essere pronta a trasferirsi a luglio, con uno sfasamento dunque di poche settimane sul completamento dei lavori a Piombino ma sufficiente a dare la giustificazione alla Costa di andarsene altrove con la Vanguard.
[hidepost]Siamo dunque all’ennesimo disastro annunciato per i ritardi della burocrazia o delle procedure? A Piombino rimangono ancora attaccati alla speranza. Anche perché al ministero dell’Ambiente e dalla Via non sono venuti ostacoli ed è stato superato – sembra definitivamente – anche il problema del raggruppamento temporaneo d’imprese guidato dalla Sales, sul quale sembrava fossero nati ostacoli per precedenti indagini su un componente. E’ anche scaduto il termine per eventuali ricorsi sull’aggiudicazione dei lavori, per cui a Piombino e a Firenze si può procedere con maggiore serenità, per forzare i tempi degli ultimi adempimenti. Tra l’altro i tempi del rigalleggiamento potrebbero allungarsi anche a settembre, come viene ipotizzato nel documentato libro di Fiorenzo Bucci e Cristina Rufini “L’ultimo inchino” distribuito in questi giorni nelle edicole insieme al quotidiano La Nazione.
Proprio nei giorni immediatamente prima delle festività, era all’esame del governatore della Toscana Enrico Rossi – che è anche commissario governativo per i lavori di Piombino – la possibilità di guadagnare tempo prezioso autorizzando le imprese vincitrici della gara a iniziare l’istallazione del cantiere, in attesa dell’OK del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Una prassi atipica, che richiederebbe certamente decisionismo e coraggio da parte del presidente Rossi: ma giustificata dall’eccezionalità dell’emergenza e dai valori in gioco per Piombino e per l’Italia, anche in relazione alle normative della UE per i centri portuali di demolizione navale.
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