Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Brutto segno a Bruxelles sulle concessioni

BRUXELLES – Potrebbe essere la versione moderna della famosa invettiva sulla fine dell’impero romano: il popolo si scanna sulle corse delle bighe al circo mentre i barbari sono alle porte di Roma.
[hidepost]Così oggi: a Roma ci s’azzuffa sulla riforma dei porti – che peraltro non sembra nemmeno avere l’onore di qualche priorità – mentre a Bruxelles il parlamento europeo approva una direttiva che discrimina gli scali del Mediterraneo rispetto a quelli del Nord Europa imponendo sulle concessioni ai terminalisti delle gare-capestro che non valgono per i “nordisti”. O almeno, secondo l’interpretazione più possibilista, non chiarendo a sufficienza che cosa si vuole dai porti dove esiste – come da noi in Italia – il regime delle concessioni demaniali pluriennali.
Ne abbiamo già scritto di recente, su queste colonne, citando l’intervento allarmato di Assiterminal e del suo presidente Marco Conforti. Che aveva ragione, come conferma oggi – a voto di Bruxelles “consumato” il direttore generale della stessa associazione Luigi Robba. Non siamo ancora a direttiva varata, ma il primo passo al parlamento europeo la dice chiara su chi comanda in quel sito: i porti del Nord Europa, che non operano con le concessioni demaniali bensì con formule vicine all’affitto e quindi non saranno costretti alle gare che si impongono nel Mediterraneo. E così la protesta di Italia, Francia e Spagna è stata di fatto ignorata. Un segno tutt’altro che incoraggiante sul dove stia andando l’Europa della portualità.
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
25 Gennaio 2014

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora