Palermo, l’orgoglio di un melting pot culturale unico
E’ il richiamo di una crescita continua del comparto crociere anche fuori stagione – Le prospettive per Termini Imerese dopo l’uscita di Fiat – Anche i ro/ro tirano bene malgrado la crisi internazionale e quelli dei traffici su gomma – Le prospettive
PALERMO – Il porto della capitale della Sicilia ama definirsi con quattro aggettivi: multifunzionale, efficiente, competitivo e sicuro. Bisognerebbe aggiungere che è anche lo scalo di una delle città più complesse, più affascinanti, più culturalmente multietnica d’Italia. E il presidente della sua Autorità portuale, l’ingegner Vincenzo Cannatella, ha anche il privilegio (abbastanza atipico di questi tempi) di essere uno dei pochissimi riconfermati alla scadenza. In regime nazionale di commissariamenti, è un “must” da non poco.
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Vincenzo Cannatella
Presidente, partiamo da quest’ultima considerazione. Dovrebbe esserne lusingato.
“Lo considero il riconoscimento di un curriculum professionale di cui mi sento fiero. Anche perchè nella mia lunga carriera, dove ha avuto negli ultimi 23 anni incarichi dirigenziali pubblici ho lasciato sempre conti in ordine. Il ministro ha dunque riconosciuto, e gliene sono grato, che questo è un porto dove le cose funzionano, malgrado i tanti problemi della portualità italiana comuni anche a noi”.
Entrando nel concreto dell’attualità, si parla molto di accorpamenti delle Autorità portuali, di ridurne il numero, di razionalizzare. Sa che a Roma è in pieno corso il lavoro di un gruppo di esperti.
“Occorre certamente razionalizzare, ridurre il numero delle Autorità, arrivare a specializzazioni. Per quello che ci riguarda, a Palermo è importante risolvere il problema di Termini Imerese che dopo l’abbandono di Fiat ha avuto riflessi sociali pesanti. Mi auguro che la soluzione proposta da “Grifa” possa concretarsi, le garanzie che questo gruppo ha presentato sembrerebbero valide. Per quello che ci riguarda, stiamo facendo la nostra parte: un nuovo piazzale in porto e a dicembre le gare per i moli di sopraflutto e sottoflutto per evitare gli insabbiamenti. Come tutti sanno, abbiamo a che fare con norme micidiali per i dragaggi, una vera agonia. Ma andiamo avanti”.
Molti porti lamentano una cronica carenza di risorse. E’ anche il caso di Palermo…
“Noi andiamo avanti finanziandoci con le tasse sulle concessioni e con quelle di ormeggio, ma non è certo grasso che cola. Abbiamo però un buon rapporto con la Regione che interviene per quanto può. La nostra forza è che il porto nella sostanza sta crescendo malgrado la crisi generale. I ro/ro ci stanno dando buone soddisfazioni che compensano la stasi dei contenitori. E sui ro/ro puntiamo molto, perchè significa togliere dalla strada molti tir, riducendo congestionamenti, pericoli e inquinamento. Grandi Navi Veloci Grimaldi, Tirrenia e Snav sono clienti importanti e come tali cerchiamo di dare loro i richiesti servizi. L’importante è essere aperti alle istanze e cercare di dare riposte in tempi non storici”.
Ci sono alcune criticità che state affrontando, come quella della stazione marittima.
“E’ un punto debole del porto e ci pesa molto non essere riusciti ancora a superarlo totalmente. C’è stata una bega con l’impresa appaltatrice, sembra che alla base ci sia stato anche un errore sui calcoli strutturali, per cui alla fine ci sarà un onere aggiuntivo del 20 per cento. Per il terminal marittimo stiamo spendendo 28 milioni di euro. E stiamo lavorando per accelerare la soluzione. Nel frattempo stiamo completando, sempre per il porto, il potenziamento della banchina Santa Lucia, con un allargamento importante e con l’allungamento di 40 metri. Riteniamo che a marzo la banchina sarà disponibile nella sua nuova formulazione, che consentirà l’attracco a navi da crociera più grandi”.
L’eccezionalità culturale di Palermo richiama molte compagnie delle crociere. E a parte la stazione marittima, di cui abbiamo parlato, quali prospettive ci sono per il comparto?
“Sono le cifre a darci le indicazioni non suscettibili di errori: malgrado la crisi, che ha visto calare passeggeri e navi da crociere quasi in tutti i porti, per noi il 2014 è stato molto positivo, con un aumento del 26,27% dei croceristi e del 32,4% dei transiti. E’ anche il risultato di una politica gestionale che crede della destagionalizzazione, come dimostrano la presenza di navi da crociera tutto l’anno e i ben 30 approdi di ottobre e i 21 di novembre. Nell’ultimo week end di settembre Palermo è stata letteralmente invasa da oltre dodicimila croceristi! E per il 2015 le previsioni attuali sono di ulteriore crescita”.
In sostanza puntate molto sulle crociere.
“Ci puntiamo, come ho detto, perchè sono importanti per il porto ma anche per la crescita economica del nostro territorio e dell’intera Sicilia. Vogliamo valorizzare il grande patrimonio culturale della nostra terra, che antiche civiltà ci hanno regalato e che il mondo ha il diritto e dovere di conoscere”.
A.F.
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