Nell’economia della costa della Toscana decrescita demografica e speranze sul porto
LIVORNO – L’economia e il fattore umano, con la loro stretta interdipendenza. E’ il tema sviluppato dalla Camera di Commercio della costa toscana – Camera della Maremma e del Tirreno – nella quindicesima giornata dell’Economia delle Camere, con una articolata indagine presentata a Livorno. Va detto che la Camera, presieduta dal dottor Riccardo Breda e diretta dal dottor Pierpaolo Giuntoli, da mesi a questa parte ha potenziato il servizio studi e analisi con un team diretto dal dottor Mauro Siano e composto anche da Raffaella Antonini, Federico Doretti e Silvia Bartalucci. Va loro dato atto di un lavoro estremamente interessante e articolato, che non manca di qualche richiamo letterario. Come quando, analizzando il fattore anagrafico dell’area, s’intitola la chiara e costante decrescita della popolazione con una efficace espressione: “da giovani che eravamo”. In sostanza: ci sono sempre più vecchi e sempre meno giovani, malgrado l’apporto dell’immigrazione. E se per le imprese, dopo i picchi negativi degli anni passati, con la morìa di imprese sia nel grossetano che nel livornese, la situazione sembra in leggera ripresa, la decrescita demografica condiziona anche il comparto lavoro; con sempre più oneri sociali appesantiti dall’invecchiamento della popolazione, mancanza di stimoli creativi, rassegnazione. Ogni 100 giovani nel territorio ci sono 217 vecchi e il conteggio annuo vede costantemente più morti che nati. E ci sono i rassegnati: le “non forze di lavoro” hanno raggiunto nelle due province di Livorno e Grosseto le 100 mila unità (circa 61 mila inattivi su Livorno e circa 40 mila su Grosseto). Unica consolazione: siamo sotto la media nazionale, anche se di poco.
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Le cifre, riunite in un corposo fascicolo di 26 pagine denso di grafici e di “torte” sono state precedute dall’introduzione del presidente camerale Riccardo Breda, che ha ricordato le travagliate fasi della riforma delle Camere di Commercio – volontariamente “anticipata” dai due istituti di Livorno e Grosseto fusi in un’unica entità – ma ha anche sottolineato l’orgogliosa tenuta generale dell’istituzione, con 77 mila imprese iscritte in 48 comuni, 560 mila cittadini residenti e oltre 200 km di costa “compreso un arcipelago invidiatoci da tutti”. Per Breda, confortato in questo anche dai relatori che lo hanno seguito, la sfida per rilanciare l’economia è specialmente nell’innovazione, nell’aiuto ai giovani per fare impresa, nel comprendere i meccanismi dei comparti che possono crescere. Con una speciale parola di riconoscimento per il porto, e per l’opera che il suo nuovo presidente Stefano Corsini – ha detto Breda – va svolgendo nella piena collaborazione dell’imprenditoria più consapevole e della stessa Camera. Nel porto e nei suoi programmi di sviluppo – la Darsena Europa ma anche il nuovo terminal delle crociere – stanno molte delle speranze di nuovi posti di lavoro e di rilancio economico. Come del resto ha sottolineato nel suo successivo intervento lo stesso presidente Stefano Corsini.
Quasi commosso, nella sua comprensione delle difficoltà del territorio e nella sua fiducia sui giovani, il saluto del prefetto Anna Maria Minzone, che ha ribadito l’impegno non formale dei suoi collaboratori e di lei stessa anche sul piano sociale. Sono seguiti, dopo il saluto dell’assessore Francesca Martini del Comune, gli interventi di Luca Sani (commissione agricoltura della Camera) Cristina Grieco (Regione Toscana) e quindi – come citato – di Stefano Corsini (Autorità portuale di sistema) e Gualtiero Fantoni (ingegneria civile dell’Università di Pisa). Ha concluso, portando il saluto e l’impegno del governo, il viceministro all’economia e finanze Enrico Morando, che ha ricordato anche gli accordi con la Regione Toscana per supportare l’area di crisi costiera.
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