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Palermo, sotto con l’acceleratore a tutta forza

Pasqualino Monti

PALERMO – Non capita spesso che un convegno presenti dati così concreti: ma nel caso di “Noi, il Mediterraneo…12 mesi all’anno” sono i fatti a testimoniare la svolta che il presidente dell’AdSP della Sicilia occidentale Pasqualino Monti ha impresso nell’andamento dell’ente.

A 9 mesi dall’inizio del suo mandato Monti ha annunciato alla platea l’approvazione del Piano Regolatore Portuale di Palermo, rimasto bloccato da oltre 10 anni da un contenzioso con l’amministrazione comunale, e l’assegnazione del concorso internazionale di idee per la progettazione dei nuovi terminal crociere sul Molo Sammuzzo e terminal passeggeri e ro-ro sul Molo Piave e delle relative aree di interfaccia città-porto, allo Studio Valle 3.0 di Roma, ora in fase di verifica dei requisiti. Intanto, in questi mesi, venivano nell’ordine dissequestrati il Molo Vittorio Veneto dedicato alle crociere, fermo dal 2015, e successivamente la stazione marittima, ferma da circa sette anni; per i relativi lavori di ripristino sono già stati stanziati 30 milioni di euro.

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Monti ha spiegato il suo metodo di lavoro: pianificazione e programmazione dirette verso ciò che esige il mercato, impegno con dedizione e passione e – soprattutto – coinvolgimento delle istituzioni. “E queste hanno risposto compatte e collaborato – ha detto il presidente – per dare dignità ed efficienza ad un porto che era ormai simile ad un suk: un disordinato reticolo di spazi, con la commistione improduttiva e pericolosa fra traffici passeggeri e merci e con la presenza di attività commerciali non regolamentate”. Un lavoro che ha ridato credibilità al sistema e che è proseguito e proseguirà con la promozione nelle giuste sedi, nazionali ed europee – Palermo e Termini Imerese sono interessati dal corridoio Scan-Med – per ottenere i finanziamenti (120 milioni di euro quelli già attivati).

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Sono stati dettagliati i programmi e lo stato di avanzamento anche degli altri porti del sistema – pubblicati nel nostro recente Quaderno – che in sintesi a Termini Imerese, porto votato al traffico roro verso il centro e nord Italia e alla crocieristica, vedono lo sblocco dei lavori ai Moli sopraflutto e sottoflutto e il dragaggio a 10 mt, a Trapani, combinato di realtà industriale e crocieristica, i lavori per il nuovo terminal crociere dedicato alle Egadi e Pantelleria che inizieranno ad ottobre, ed infine a Porto Empedocle la necessità di un nuovo piano regolatore portuale per svilupparne la vocazione per un turismo di nicchia interessato a raggiungere infinite bellezze, in primis la Valle dei Templi di Agrigento.

Nel progetto Monti tutto il sistema portuale è quindi rivolto a sviluppare il turismo crocieristico, passeggeri e ro-ro, (tra l’altro grazie al dialogo propositivo con gli armatori ro-ro già entro settembre questi traffici saranno convogliati nella parte a nord del porto) ma nessuno dei settori è stato o sarà trascurato: e se per la cantieristica le intenzioni della AdSP prevedono la collaborazione con Fincantieri per conseguire i finanziamenti a condizione però che il suo piano industriale includa anche la costruzione di navi oltreché riparazioni e trasformazioni navali, è stata garantita anche la riqualificazione delle varie marine e del degradato porticciolo storico di S. Erasmo con l’obiettivo di restituirlo ai cittadini palermitani.

Per tutto il sistema portuale inoltre è già stato previsto l’efficientamento energetico e la digitalizzazione: i lavori verranno eseguiti da due società leader mondiali nel settore.

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Anche gli armatori relatori al convegno, sia lato crociere (MSC, Royal Carebbean e Costa) che traghetti e ro-ro (Grimaldi, Moby e Grandi Navi Veloci), hanno condiviso il progetto Monti – confermato nella validità anche dalla visione geopolitica esposta dal presidente Federagenti Gian Enzo Duci che stima il turismo crociere e traghetti in avanzamento in tutta l’area centro sud del Mediterraneo europeo, più sicura rispetto ad altre -. Fra le richieste per favorire le crociere: una migliore accessibilità aeroportuale con lo sviluppo dei collegamenti internazionali per facilitare Palermo nella sua funzione di homeport. Da parte di Achille Onorato (Moby-Tirrenia) l’annuncio di forti investimenti in Sicilia nei prossimi 10 anni; il Gruppo è infatti già attivo sul lato orientale dell’isola ed il suo prossimo step sarà proprio l’investimento su Palermo. Anche Grimaldi e GNV hanno confermato il forte interesse per Palermo e l’intensificazione di investimenti e servizi ro-ro. 

Il sottosegretario del MIT Edoardo Rixi ha parlato delle prossime azioni del governo fra le quali la revisione della normativa sui dragaggi per una sua maggiore efficacia e l’attenzione affinché il Mediterraneo torni centrale nelle politiche europee di sviluppo. Per quanto attiene la Sicilia ha espresso un chiaro consenso verso il progetto presentato da Monti e contrastato l’intervento del presidente dell’Assemblea Regionale Gianfranco Micciché, unico favorevole ad un piano progettuale che sarà presentato in questi giorni da Eurispes per un mega terminal container a Palermo. “Se un privato intende investire 5 miliardi in un hub contenitori sono pronto ad ascoltarlo – ha detto in proposito Pasqualino Monti – ma a mio parere ciò non risponde alle attuali esigenze del mercato e a dimostrarlo sono anche i 320 cassa integrati del porto di Gioia Tauro” – ed ha concluso: “Il porto di Palermo deve lavorare per ottenere risultati, ed oggi è rivolto verso linee e quote di mercato realistiche che portano ricchezza e possono dare reale occupazione”.

Cinzia Garofoli

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Pubblicato il
25 Luglio 2018
Ultima modifica
31 Luglio 2018 - ora: 15:30

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