Smart Ports, collegare i nodi logistici

Nella foto (da sx): Andrea Zamariolo, il presidente Ferrara Fiere Filippo Parisini, Ugo Patroni Griffi e la general manager di RemTech Expo Silvia Paparella nel momento della consegna del premio Smart Ports.
FERRARA – La Conferenza Nazionale Smart Ports che si è tenuta nella giornata di inaugurazione del grande evento RemTech nella città estense è stata caratterizzata da interventi di spessore.
Ad introdurre i lavori – moderati da Andrea Zamariolo del Comitato Scientifico di RemTech e da Cinzia Garofoli del nostro giornale, media partner dell’evento – il presidente dell’Interporto Bologna Marco Spinedi che ha parlato dell’importanza della relazione fra interporto e porto nell’ottica di uno sviluppo generale dei traffici attento all’ambiente. Sviluppo che non può prescindere – ha detto ancora – dal supporto dell’intermodalità e dalla necessità di adeguare le infrastrutture portuali dal lato ferroviario per collegarle a quelle degli interporti, seguendo l’esempio dei grandi porti europei che operano su “ferro” per una media fra il 30 ed il 50% di merci. L’interconnessione delle diverse realtà “nodo” è impellente e gli interporti, nella loro dimensione terrestre, sono chiamati a dialogare con i porti: tanto che Spinedi nella stessa giornata ha poi partecipato ad un incontro con un importante investitore cinese interessato alla piattaforma logistica che si sta realizzando nel porto di Trieste (di cui l’interporto di Bologna è partner con una quota del 13%). L’ulteriore notizia è stata sulla partenza del primo treno veloce “Mercitalia Fast” a fine ottobre, con un servizio sperimentale sulla tratta Interporto di Bologna – Interporto Marcianise, rivolto in particolare al settore dell’e-commerce.
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I saluti di Assoporti e del suo segretario generale Francesco Mariani sono stati portati nell’occasione da Paolo Ferrandino, ex segretario generale dell’associazione dei porti che da molti anni è partner dell’evento. Ferrandino – attuale segretario generale della AdSP di Ravenna – ha sottolineato come la collaborazione di Assoporti con RemTech attraverso confronti e studi abbia portato avanzamenti su temi diversi, specie in quello dei dragaggi.
Gli interventi centrali della conferenza sono stati svolti dai vertici di tre AdSP; il primo, quello del presidente dell’AdSP del mar Adriatico Meridionale Ugo Patroni Griffi – cui è stato anche consegnato il nuovo e importante premio per il miglior progetto Smart Port – ha dato il quadro dell’impostazione del sistema portuale pugliese: un modello che tende all’integrazione di innovazione tecnologica, semplificazione e sostenibilità ambientale in condivisione con gli enti pubblici, organi di controllo e imprese. L’autorità, proprio in questa ottica, ha anche affidato all’ARPA Puglia un suo edificio interno per svolgere al meglio i suoi monitoraggi ma non solo: questi spazi saranno utilizzati anche per assolvere a funzioni formative. Sempre in ambito formativo, in collaborazione con l’Università di Bari l’Autorità ha creato un master su porto, retroporto e Zone Economiche Speciali che si svolge negli ambienti dell’Autorità; e che, dato il successo ottenuto, darà la possibilità di essere seguito a distanza anche dai dipendenti di altre authority a costi molto contenuti.
Per l’AdSP di Ravenna a parlare è stato il segretario generale Paolo Ferrandino che ha informato sulle iniziative del porto, il cui “Grande Progetto Hub” è stato registrato dalla Corte dei Conti proprio nei giorni scorsi ed è pertanto definitivamente approvato: la costruzione di due depositi costieri di GNL, ciascuno di 10mila metri cubi che potranno distribuire 1000-2000 metri cubi di GNL all’ora e rifornire le navi attraverso bettoline con grandi benefici ambientali già misurati e calcolati; l’investimento è completamente privato. Altra importante iniziativa riguarderà la realizzazione di un impianto di trattamento dei fanghi di dragaggi che sarà utilizzato nella seconda fase della realizzazione del Progetto Hub; fase nella quale saranno escavate oltre 8 milioni di tonnellate di metri cubi fra sabbia e fanghi.
Francesco Messineo, segretario generale dell’AdSP del Mar Tirreno Centrale ha incentrato il suo intervento sulle criticità sorte a livello nazionale con gli ultimi decreti 172 e 173 del 2016 del ministero dell’Ambiente sugli escavi dei porti italiani – rilevate da uno studio commissionatogli un mese fa da Assoporti – e sulla indispensabile necessità di semplificazione a questo riguardo. Il segretario generale ha esaminato in particolare i due casi di studio dei porti di Napoli (Sito di Interesse Nazionale) e quello di Salerno. Gli elementi denunciati da Messineo sono stati i tempi decisamente troppo lunghi e la mancanza di chiarezza in materia di regole da applicare e di soggetti preposti al rispetto di queste regole. Le varie prescrizioni del ministero dell’Ambiente che intervengono nello svolgersi dei lavori richiedono ulteriori procedure di gara per le prescrizioni stesse (senza le quali in moltissimi casi le operazioni di dragaggio non possono neanche iniziare) traducendosi in ritardi di anni nelle operazioni ed in costi di milioni di euro. Come già sostenuto da altre altrettanto autorevoli fonti, ci si aspetta che da Roma si intervenga prima possibile per superare queste criticità.
In conclusione, Smart Ports in ambito RemTech ha confermato di essere un appuntamento concreto e molto propositivo a favore di una portualità nazionale all’altezza dei tempi e delle richieste del cluster logistico. Ci torneremo sopra, anche per approfondire le numerose ulteriori tematiche che si sono sviluppate a Ferrara.
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