Montecristo, recupero relitto

Aurelio Caligiore
ROMA – Sono finalmente iniziate le operazioni di recupero dei resti del relitto del peschereccio “Bora Bora” naufragato nel giugno del 2019 in seguito all’incaglio nelle acque antistanti l’isola di Montecristo.
Le operazioni di recupero – riferisce il ministero competente – sono state possibili grazie alla costituzione di una sinergica rete tra pubblico e privato. Durante le operazioni di liberazione del fondale marino dai resti del peschereccio è presente, su autorizzazione della direzione generale per il Mare e le Coste (MAC) del Ministero della Transizione Ecologica, apposita unità navale della Società Consortile Castalia S.C.p.A. della flotta ministeriale contrattualizzata per l’espletamento del servizio di antinquinamento marino, allo scopo di contenere e rimuovere prontamente eventuali fuoriuscite di carburanti. Da un punto di vista economico, il recupero in parola è stato possibile grazie al contributo liberale offerto da un gruppo di imprenditori: presidente Umberto Risso. “Gruppo AGN Energia-Autogas Nord SpA”; presidente Angelo Colussi “Colussi Group”; presidente Paolo Ghinolfi “Sifa’ noleggio a lungo termine”; a.d. Andrea Rovini “Società Eurit Spa”; presidente Leonardo Basilichi “Società Evergreen Group”; presidente Tiziano Nocerini “Conad-Nocentini Group”; a.d. Mario Lanera “Assoshipping Group – Ibla Ferries srl”.
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“Il contributo di questi imprenditori, che ringrazio – scrive dal ministero l’ammiraglio Aurelio Caligiore, che si anche occupato delle “ecoballe2 di Follonica – è stato fondamentale per procedere all’operazione “Bora Bora” poiché l’attuale quadro normativo non contempla la possibilità di interventi, da parte delle Amministrazioni dello Stato.
Si segnala come l’attività di recupero in parola costituisca pertanto – continua Caligiore – un intervento pilota, realizzato per la prima volta e che ci si augura possa servire da stimolo per il legislatore da un lato a voler provvedere ad innovare l’attuale quadro normativo e dall’altro lato a voler promuovere altre iniziative analoghe in cui le Istituzioni dello Stato, sostenute economicamente dall’imprenditoria, possano interagire per la soluzione di problematiche a carattere ambientale”. Per conseguire pienamente le finalità di tutela ambientale cui è ispirata l’attività in corso – ha scritto ancora Caligiore – è risultato fondamentale l’impegno della Società Sales S.p.A. di Campiglia Marittima (LI) e della Società Piombino Industrie Marittime (P.I.M.), senza dimenticare la partecipazione della Società Servizi Tecnici Marittimi Portuali (S.T.M.P.) S.r.l. del porto di Piombino, dell’Ente Parco e delle Capitanerie di porto di Livorno, Portoferraio e Piombino. Infine uno speciale ringraziamento va rivolto all’Autorità di Sistema Portuale di Livorno, Ufficio territoriale portuale di Piombino, per il supporto fornito nella predisposizione delle complesse operazioni nell’ambito portuale.
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