Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

I cento giorni di Draghi

LIVORNO – Leggo che secondo gli esperti uno stato moderno che voglia funzionare non deve avere più di diecimila leggi. E ce ne sono di virtuosi che ne hanno ancora meno.

Detto questo, reggetevi bene: perché l’Italietta nostra ne ha oltre centodiecimila, tra e quali (fonte Il Sole24Ore) ancora oltre settemila decreti reali e una ventina di Mussolini.

[hidepost]

Vi sentite ribollire il sangue? C’è di molto di più: capisco di essere sadico, ma bisogna aggiungere a tutto questo altre migliaia – l’istituto Normativa che fa capo al presidente del consiglio dei ministri non è stato in grado di contarli con esattezza – o addirittura decine di migliaia di leggi, leggine e decreti emessi dalla Regioni, dalle Province e anche dai Comuni. L’hanno chiamato pudicamente “disordine normativo”: a questo punto c’è da chiedersi come può fare un povero cristo qualsiasi a non incappare, senza volere e senza nemmeno saperlo, in qualche reato. C’è rischio anche a starsene fermi e non far niente: può scattare “l’omissione di atti d’ufficio”.

Non sono considerazioni accademiche. Il premier Draghi ha chiesto cento giorni per cambiare l’Italia. Suppongo ed auspico in meglio. Cento giorni, come quelli di Napoleone, ricordate? A Lui costarono cari: ma in questo caso non costerebbero cari a Draghi ne a tutti noi se non ce la facesse.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
25 Settembre 2021

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora