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Toremar privata ora i conti per quadrare i conti

FIRENZE – Credo sia doveroso dare atto, una volta tanto, alla Regione Toscana di essere arrivata prima: o almeno di aver condotto lucidamente in porto senza i consueti balletti di rinvii-ricorsi-ripensamenti, la privatizzazione della compagnia di trasporti marittimi Toremar.


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Il passaggio del 100% delle quote al Moby Group di Vincenzo Onorato è avvenuto, come riferito dalla stampa quotidiana, lunedì scorso 2 gennaio. Ci sono state, come ovvio, le dichiarazioni soddisfatte dei due principali attori della vicenda: Vincenzo Onorato per la Moby, Luca Ceccobao per l’assessorato della Regione. Come noto la nuova Toremar riceverà una sovvenzione pubblica di 13 milioni e 333 mila euro (Iva esclusa) ogni anno per 12 anni. Gli impegni sono nel rinnovo della flotta – il primo ad andare in disarmo sarà il vecchio e “assetato” aliscafo Fabricia – nel mantenimento delle agevolazioni ai residenti delle isole, qualche linea in più e la garanzia del lavoro ai 198 dipendenti. Previsto anche un abbonamento speciale “Pegaso” che dovrebbe favorire i pendolari nell’uso abbinato di nave-treno-pullman.

Completata la fase amministrativa, comincia adesso l’avventura della Toremar privata. Ci sono garanzie che riteniamo importanti: il comandante Angelo Roma come presidente operativo (e non semplice figura di facciata), lo stesso giovane amministratore delegato Achille Onorato, che testimonia l’impegno della famiglia armatrice di essere coinvolta in prima persona. Non mancano i problemi, e sarebbe stupido ignorarli: come il blocco delle tariffe, che la Regione ha voluto evidenziare: con i continui aumenti dei carburanti, che si riflettono ovviamente anche sul “fuel” di bordo, trovare la “quadra” del bilancio non sarà facile, e alcune linee estremamente costose come certe invernali dell’Elba e di Capraia (la più lontana delle isole servite) sono considerate a rischio non appena dovesse cadere lo “scudo” imposto da Firenze. Comunque è tutto da misurare, perché ad oggi i parametri di riferimento sono con una società pubblica che aveva a sua volta fronti aperti – e nemmeno troppo chiari – con Tirrenia e con lo Stato. Tra le voci più logiche che si erano sentite alla vigilia del passaggio a Moby, c’era quella di un surcharge per il fuel sulle tariffe almeno relative ai non residenti. Tutto cancellato o solo rinviato? Se ne riparlerà, credo, anche in rapporto alla prossima stagione estiva.

A.F.

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Pubblicato il
7 Gennaio 2012

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