Ultimatum del governo sulle compagnie regionali
Una nota dei ministri Matteoli e Tremonti minaccia di addebitare alle Regioni inadempienti le pesanti sanzioni già preannunciate dalla UE – La posizione di Toremar
ROMA – I ministri delle Infrastrutture Altero Matteoli e delle Finanze Giulio Tremonti hanno lanciato un ultimatum alle Regioni con compagnie regionali di navigazione ancora non privatizzate – e dunque a Campania, Lazio e Sardegna: Siremar è come noto in corso di assegnazione da parte della Sicilia e Toremar è ormai privatizzata con il gruppo Moby- perché accelerino le pratiche di dismissione delle compagnie stesse. Altrimenti alle Regioni saranno addebitate le sanzioni UE, che si preannunciano pesanti.
[hidepost]
“Si intende attirare la vostra attenzione – hanno scritto i due ministri ai presidenti delle tre regioni citate – sulle conseguenze del fatto che in data 25 luglio scorso il commissario straordinario di Tirrenia ha stipulato il contratto di cessione del ramo a Cin. Per la prossima settimana – continua la nota – è prevista la definitiva aggiudicazione di Siremar”. Tutto questo, specificano i due ministri, per ottemperare a una procedura d’infrazione dell’UE nei confronti dell’Italia, che prevede però la totale privatizzazione anche delle altre compagnie regionali. “La legge 163/2010 prevede che le Regioni – recita ancora la nota – completino le procedure di privatizzazione delle società regionali non oltre la conclusione della procedura competitiva per la cessione di Tirrenia e di Siremar. Nel momento in cui Siremar sarà privatizzata verranno dunque inderogabilmente meno le convenzioni con le società regionali. Ogni eventuale proroga è suscettibile di determinare una situazione nella quale le Autorità comunitarie torneranno a chiedere, questa volta alla Corte di Giustizia, il completo rispetto del diritto Ue e la conseguente messa a gara delle singole rotte, indipendentemente dai singoli compendi aziendali”. Il che avrebbe ovviamente – scrivono i ministri pesanti ricadute in termini occupazionali e sociali.
“Con il deferimento alla Corte di Giustizia – concludono i ministri – l’Italia subirà una condanna e nella persistenza dell’omissione si aggiungerà una seconda condanna assortita da multe e penalità di mora giornaliere”. Pertanto – e qui la minaccia – “lo Stato ha il diritto di rivalersi nei confronti delle Regioni inadempienti”. Infine l’inadempienza mette anche in forse l’erogazione dei contributi nazionali per la “continuità territoriale”.
Le risposte delle Regioni sono di diverso tipo. Mentre la Campania sta predisponendo l’asta per la Caremar, la Sardegna sembra voler insistere sulla attuale soluzione che vede la Regione al 51% della Saremar, considerandola una compagnia già privatizzata.
La più tranquilla è Toremar, che ha completato l’iter – peraltro tormentato – della privatizzazione con la cessione a Moby Lines. Non mancano tuttavia i problemi applicativi della cessione perché Moby – è notizia di questi giorni – rifiuta di accollarsi un onere di 2 milioni di euro di bunker maturato nei tempi del passaggio. E si sta innescando un braccio di ferro anche sui lavori per l’applicazione di controcarene a due navi (Liburna e Aethalia) che erano stati firmati dalla precedente gestione e che dovrebbero aver luogo a breve in un cantiere di Palermo.
[/hidepost]