Roma presidente Toremar
L’armatore del Moby Group ha tracciato le linee della crescita della compagnia ex Tirrenia – Nuove navi e un occhio alle esigenze degli elbani – L’impegno dello

Nella foto (di Laura Bolognesi): (da sinistra) Fiorenzo Milani, Vincenzo Onorato ed Angelo Roma.
LIVORNO – I traffici marittimi nell’arcipelago toscano rappresentano un tema di grande attualità e a relazionarne nella recente conferenza organizzata dal presidente del Propeller labronico Fiorenzo Milani c’era uno dei principali operatori: Vincenzo Onorato. Relatore di prestigio, uomo di forte e poliedrica personalità, vincitore con il suo Moby Group della gara per l’assegnazione della ex compagnia statale Toremar, ha ringraziato il presidente per l’opportunità di chiarire i piani e le prospettive fornite dai nuovi assetti che sono oggi in via di completa definizione; e che presto lo vedranno con le sue navi ancora più presente sulle tratte del nostro mare.
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Nella foto (di Laura Bolognesi): il pubblico durante l'intervento di Vincenzo Onorato.
Una nutrita platea composta anche da tante autorità civili e militari era presente per ascoltarlo e dibattere sull’argomento. Onorato, in apertura di conferenza, ha manifestato il grande piacere di trovarsi a Livorno dovuto a diverse ragioni: la città è home port della sua Moby Lines e luogo di nascita di Marco Savelli, coach del team velico di Mascalzone Latino, sua nota passione sportiva. Ma soprattutto il poter chiarire alcuni aspetti fondamentali ad una platea esperta e qualificata è stato importante per lui. “Nella vicenda Toremar come anche in quella Tirrenia si sono scritte tante fesserie che poi risultano difficilissime da smentire” ha esordito l’armatore riferendosi al generalizzato timore per l’aumento dei prezzi, la cancellazione di linee ed i licenziamenti del personale come conseguenza della nuova gestione (la firma per il passaggio è prevista a breve). “Non si dice invece che entrambe le aziende sono cedute con un contratto stringentissimo e che abbiamo preso l’impegno di garantire l’occupazione per tutta la durata degli accordi (12 anni per ciò che riguarda Toremar)”.
Onorato in proposito ha chiarito che tariffe ed orari sono già stabiliti dalla Regione. Toremar e Tirrenia erano infatti conformate alla nascita con obblighi stringenti con la Regione per garantire l’utenza e tali obblighi perdureranno anche per gli acquisitori. “Il problema da affontare è il rilancio delle compagnie – ha detto l’armatore – e per questo utilizzeremo la filosofia Moby che consiste nel rendere autonomi i diversi servizi seppur forniti dallo stesso gruppo; creeremo perciò un’azienda nell’azienda mantenendo l’indipendenza della Toremar”. Nello spiegare che a tal fine nel CdA della compagnia siederà un unico componente della famiglia, ha poi annunciato ufficialmente che il comandante Angelo Roma, amministratore unico nella fase della cessione societaria, ne diventerà il presidente. Onorato ha elogiato il comandante Roma per onestà, capacità e passione non comuni dimostrate nella gestione del passaggio proprietario ed ha detto che sarà lui a garantire l’indipendenza della Toremar dalla famiglia Onorato.
Nei prossimi impegni della Toremar, come previsto da bando, ci sarà la costruzione di due nuove navi. Il primo e tempestivo intervento (entro sei mesi) riguarderà la sostituzione del vecchio aliscafo che collega l’Elba a Piombino con un nuovo monocarena che avrà meno vulnerabilità e più capacità di navigare con mare mosso. Descrivendo l’attuale condizione della flotta Toremar ha detto: “la gestione Tirrenia ha voluto far evaporare l’azienda mettendola a terra: le navi hanno carenze di manutenzione ed Angelo Roma ha fatto un lavoro incredibile e disperato in queste condizioni; dovremo dunque partire dal ristabilirne l’efficienza”.
I motivi di preoccupazione in questo contesto naturalmente non mancano ma neanche le rigide clausole sul rispetto degli orari di arrivo cui attenersi per evitare penali di 10.000 euro ogni ora di ritardo riescono a far vacillare nell’armatore partenopeo la passione per questo progetto e la voglia, o la sfida, di farlo funzionare bene ed in tempi brevi. E nel ricordare che in tutti i settori la crisi ha imposto un rallentamento ha precisato però che proprio nei momenti difficili si verificano le nuove opportunità e che gli assetti di oggi sarebbero stati impossibili anni addietro. Vincenzo Onorato ha concluso la sua relazione con parole di ottimismo anche nei confronti di Livorno, poiché, secondo l’armatore, essa rappresenta il cuore dei traffici marittimi italiani e nella sua area gravita la maggior parte del trasporto marittimo su strada diretto verso il nord Italia.
Rispondendo alle tante domande che sono seguite (da parte del presidente Milani, Carlo Terzi, Renzo Conti, Roberto Piccini, Giorgio Kutufà, Enrico Bonistalli) ha potuto spaziare fra i diversi argomenti. Ha sostenuto che contro la speculazione di chi, con piccoli investimenti in imbarcazioni di vetroresina, riesce a sottrarre traffici a compagnie che si sacrificano garantendo gli onerosi collegamenti invernali con le isole, si può solo rendere efficiente al massimo il servizio e nient’altro rimane da fare. Ha aggiunto che durante la trattativa Tirrenia era forte il timore che la compagnia saltasse ed insieme ad essa tutta la contrattualistica sul mare con il rischio di dover rivedere tutti gli organici. Parlando del momento attuale (consumi ridotti causa crisi che determina minori utilizzi da parte dell’utenza insieme all’aumento del carburante) non si può che pensare, sul libero mercato, ad un aumento delle tariffe. Nel presente le compagnie chiuderanno i loro bilanci in rosso. L’apparente contraddizione nelle posizioni di Onorato circa le tariffe deriva da un lato dall’aumento dettato dalle contingenze, dall’altro dalla volontà manifestata di mantenerle il più possibile ferme per gli impegni presi in relazione alla funzionalità sociale dei servizi offerti. Per sanare la contraddizione l’appello implicito dell’armatore ad un maggiore aiuto dello Stato sulla falsariga dell’esempio citato di quanto avviene in Corsica.
In seguito alla domanda di Milani sul suo eventuale gradimento di un terminal dedicato ai suoi traghetti e alla pronta risposta di Onorato: “magari!” il discorso è stato spostato sul tema dell’utilizzo di spazi privati delle banchine; al proposito Roberto Piccini ha difeso l’impostazione attuale che garantisce libertà di mercato e sostenuto la necessità di mantenere una percentuale statale nella composizione societaria della Porto 2000. Infine il presidente della Provincia Kutufà ha sollecitato la massima attenzione alle richieste della popolazione elbana, trovandosi ormai Onorato nella posizione di colui che decide gran parte dei collegamenti con l’isola ed ha assicurato che la Provincia vigilerà sul corretto svolgimento dei servizi.
Onorato da parte sua ha anticipato che, insieme al comandante Roma, sta lavorando per migliorare i collegamenti invernali che dovrebbero garantire una partenza ogni 45 minuti e che allo studio c’è anche una tariffa di abbonamento per i pendolari. Nella convinzione che il calo dei traffici sia determinato esclusivamente dal ridotto potere di spese dell’utenza e non ritenendo rilevante la concorrenza dei voli low cost Vincenzo Onorato ha infine concluso – in merito alla liberalizzazione dei servizi – con un richiamo ad evitare ogni conflitto “facendo ognuno il proprio mestiere”, ad essere uniti per superare questi momenti durissimi e per ridare fiducia all’azienda.
Nella serata sono stati presentati tre nuovi soci con i quali il club raggiunge quota 100: Michele Papandrea, Cristiano Lucarelli, Mario Sanna e nominati soci onorari il commendatore Amerigo Cafferata ed il past president dottor Francesco Ruffini.
Cinzia Garofoli
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