Malgrado i proclami, l’area di mare interessata da “Pelagos” non ha regole protettive e il numero dei cetacei è in continua diminuzione
VIAREGGIO – Torna alla ribalta in modo ciclico, come i corsi e ricorsi storici di Giovanbattista Vico, la polemica sul Santuario dei mammiferi marini tra Costa Azzurra, Corsica e Toscana: quello che i francesi chiamano Pelagos e che avrebbe dovuto istituire regole restrittive per il traffico delle navi, in difesa di una popolazione residente di almeno ottocento tra balene e capodogli, e di oltre trentamila tra delfini, stenelle, grampi, globicefali, zifi e forse anche qualche foca monaca.
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