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Mechanuga il dimostratore

Il coordinatore Giuseppe Chionetti davanti al simulatore.

LIVORNO – Il progetto ha un nome esotico, Mechanuga: che diventa più comprensibile decrittando l’acronimo in Meccatronica, dall’handicap all’ugualmente abile. L’obiettivo è di consentire a lavoratori con disabilità motorie l’impiego in tutta sicurezza di carrelli elevatori, fork-lifts e simili, in ambito portuale ma anche all’interno o all’esterno di magazzini, depositi, stive.

Ci hanno lavorato sopra due anni, in un brain-storm di cervelli che con il fondamentale contributo della Regione Toscana sul programma cofinanziato dai fondi FESR (Fondi europei di sviluppo regionale) per un totale di 1,2 milioni, la determinante collaborazione tecnica della capofila Port Technical Service Srl livornese e quella scientifica del laboratorio Percro della scuola superiore Sant’Anna di Pisa, ha portato alla realizzazione di un prototipo funzionante di cabina di elevatore, presentato nella sede stessa della PTS di Raffaele Brasile, dove hanno base anche altri importanti progetti formativi che fanno capo a Sfera.

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Una dimostrazione in piazzale dell’approccio del portatore di handicap motorio alla macchina.

Erano in molti, giovedì scorso, a guardare con interesse il funzionamento del prototipo in questione, realizzato da Still-Om che è oggi uno dei più importanti costruttori europei di fork-lifts et similia. Che si sia trattato di un programma complesso, articolato in oltre due anni di esperimenti, applicazioni e controlli, lo ha evidenziato il coordinatore del progetto stesso, dottor Giuseppe Chionetti. Il direttore del progetto Igino Pedemonte si è soffermato sulle tecnologie utilizzate negli applicativi meccanotronici, in pratica vere e proprie protesi che grazie ai collegamenti alle braccia e alle dita dell’operatore – seduto su una “sella” mobile che si abbassa per il passaggio dell’operatore dalla carrozzina al sedile stesso – consentono di sostituire i tradizionali comandi a pedale del fork-lift. Il sistema, è stato sottolineato, una volta conseguito il marchio CE potrà essere adattato senza difficoltà particolari sia a carrelli nuovi, sia a carrelli già operativi in modalità tradizionale. Sarà la stessa Port Technical Service ad eseguire le necessarie modifiche per gli adattamenti e a realizzare, collaudare e montare i sistemi di ausilio sulle varie macchine.

Il tavolo dei relatori alla presentazione: (da sinistra) Chionetti, Colombini e Bergamasco.

Oltre a Chionetti e Pedemonte, hanno illustrato l’iniziativa ad alto valore sociale – si apre una nuova possibilità a portatori di handicap motori che fino ad oggi erano esclusi dai processi di lavoro sui mezzi meccanici portuali ed affini – la dottoressa Ilaria Lupi per l’area psicologica, il professor Massimo Bergamasco fondatore del laboratorio Percro per la robotica del Sant’Anna, il direttore commerciale per l’Italia della Still-Om e la professoressa Giovanna Colombini, assessore ai Saperi del Comune nonché trait-d’union tra il Comune e l’università. Significativa la presenza di molti rappresentanti delle realtà portuali livornesi e della provincia, interessati alla dimostrazione e a quella parallela del centro integrato di simulazione per la logistica.

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Pubblicato il
29 Settembre 2012

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