Nel “polo” aeroportuale Pisa-Firenze grandi occasioni anche sulla portualità
Le ricadute della crescita preconizzata anche sul comparto delle crociere e del cargo – Il dibattito sulle quote per il controllo pubblico – La sfida

Roberto Naldi
PISA – Le decisioni sono maturate, in sostanza, tra la sede sudamericana di Corporation America, quella fiorentina della Regione Toscana e quella itinerante di Roberto Naldi, fiduciario per l’Europa della holding di Eduardo Eurnekian. Ma appena Naldi ha provato a delineare gli assetti prossimo-futuri dell’integrazione societaria tra gli aeroporti di Pisa e di Firenze, si è scatenata la bagarre. Nella sostanza: Corporation America tira fuori i soldi e investe sui due scali, con l’obiettivo in un po’ d’anni di sfiorare i 12 milioni di passeggeri/anno (oggi siamo alla metà): ma punta anche ad avere la maggioranza – almeno il 51% – nella nuova società che ne deriverà, lasciando alle istituzioni pubbliche una minoranza di controllo pur cospicua. Minoranza che è apparsa subito a molti politici delle amministrazioni locali quasi una bestemmia. Insomma: si ai soldi dei privati, ma le maggioranze devono rimanere pubbliche.
[hidepost]Si sta consumando così – ed è amaro dirlo: all’italiana – una delle operazioni più complesse ma anche più importanti per l’intero comparto della logistica integrata del centro Italia. E’ probabile che le dichiarazioni di difesa ad oltranza del “pubblico” nel controllo dei due aeroporti di Pisa e di Firenze sia una battaglia più politica che economica, più di facciata che di sostanza. Ma dovrà essere chiarita, perché Eurnekian come tutti gli investitori privati non vuol perdere tempo in bizantinismi. E il fatto che abbia velocemente dirottato i suoi interessi – inizialmente indirizzati su Firenze in abbinata con Bologna – verso la nuova articolazione di Firenze in abbinata con Pisa – dimostra sia la sua duttilità, sia le idee chiare. Una battaglia di retroguardia sulle quote al pubblico sembra poter diventare l’ennesima mina vagante in un progetto che potrebbe davvero rilanciare il polo integrato della logistica toscana – due aeroporti complementari, gli interporti di Prato e Guasticce, il porto di Livorno – il nuovo Eldorado in vista dell’auspicata ripresa dell’Europa. Non va dimenticato anche il comparto turistico: da tempo il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi va ipotizzando l’ingresso di Sat (con o senza il diretto appoggio della Regione) nel porto di Livorno per il comparto delle crociere.
Certo Eurnekian non dev’essere all’oscuro dell’indirizzo, né delle sue potenzialità. Certo, sulle questioni complesse dell’assetto del territorio (e non solo sulla logistica) sono partiti ad oggi tanti treni e assai pochi sono arrivati. Certo, siamo in vista delle elezioni e la politica gioca le sue carte con il primo imperativo di non voler rinunciare a tutte le sue aree di controllo. Ma una cosa è chiara: chi investe soldi privati (tanti) non può essere considerato solo una stampella al pubblico. Il resto si vedrà rapidamente, nella speranza che la grande occasione non vada perduta.
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