Dai “terreni d’oro” del retroporto al riassetto dei progetti per i ro/ro

Le aree acquistate nel 2003 dall’Autorità portuale per le Autostrade del mare e le nuove finalità possibili – L’interporto Vespucci e le sue vocazioni – L’impegno di Collesalvetti per il porto

LIVORNO – Per quasi due lustri si è parlato di “terreni d’oro”, ipotizzando una serie di truffe nell’acquisto da parte dell’Autorità portuale allora retta da Nereo Marcucci, di importanti terreni all’incrocio tra la Via Emilia e l’autostrada da utilizzare come “hub” per le Autostrade del mare. Era il 2002 e c’erano fondi disponibili – da utilizzare però rapidamente – per il sistema sponsorizzato dalla UE per sviluppare le autostrade del mare, ovvero il trasporto alternativo dei camion sui traghetti ro/ro rispetto alla strada. Dopo l’acquisto, l’Agenzia delle entrate non condivise il valore attribuito. L’accusa: supervalutazione di due terreni, con relativo danno erariale e truffa aggravata da parte del team di funzionari e tecnici che aveva operato. Tanto che nella sentenza di primo grado del tribunale di Livorno, emessa il 15 gennaio 2013, erano fioccate pesanti condanne, fino a 13 anni per gli imputati.
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