Il pontone “Italia” a Ravenna
Ha operato per il recupero del cargo turco affondato a dicembre alla bocca del porto
RAVENNA – E’ stato un naufragio di quelli tragici, a fine dicembre, con la perdita di vite umane e di una nave, il cargo turco “Gokbel”, affondato per speronamento da un’altra unità, “Lady Aziza”, proprio all’imboccatura del porto ravennate. Dopo quattro mesi dal sinistro, finalmente ha avuto luogo l’operazione di recupero dello scafo affondato a 15 metri di profondità, grazie all’arrivo da Livorno del pontone “Italia” con la mega-gru da 1000 tonnellate dell’impresa Neri. Il pontone è partito la settimana scorsa da Livorno a rimorchio del “NOS Aries”, il grande rimorchiatore d’altura già protagonista del recupero della navicella europea sub-spaziale lanciata dall’ESA alla Guayana e ripescata in pieno oceano Pacifico.
[hidepost]Il pontone “Italia” dovrebbe completare le operazioni in queste ore, in collaborazione con il terminal Nadep del porto ravennate. Il maxi-pontone, come noto, è uno dei mezzi di sollevamento più potenti in ambito marittimo, protagonista di altri eccezionali recuperi come quello nel canale di Suez di una nave che aveva rischiato di bloccare lo stesso canale con lo scafo affondato per un’avaria. La gestione dell’operazione “Gokbel” è stata coordinata dalla centrale operativa di Livorno in collegamento diretto con gli specialisti dell’impresa Neri a bordo del pontone e del rimorchiatore di supporto.
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