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ATENA La Spezia: tecnica navale della Marina in guerra

LA SPEZIA – Presso il Circolo Ufficiali “Vittorio Veneto” della Marina Militare, nell’ambito delle manifestazioni per celebrare i 100 Anni dal Primo Conflitto Mondiale, la Sezione della Spezia di ATENA, Associazione Italiana di Tecnica Navale, e il Circolo Ufficiali hanno organizzato una “Giornata di studio sulla tecnica navale della Regia Marina durante la Prima Guerra Mondiale”.
[hidepost]La conferenza ha visto la presenza, quale “key speaker”, del professore Marco Gemignani, illustre storico, scrittore e docente di Storia Navale presso l’Accademia Navale di Livorno. Il professore ha esposto lo scenario strategico in cui si trovò ad operare la Regia Marina, che dettò le scelte nell’impiego dei mezzi disponibili, il loro tempestivo adattamento a svolgere nuovi compiti e la nascita di mezzi innovativi. Fra questi ultimi i mezzi d’assalto cui è stato dedicato l’intervento finale del professore Gemignani.
A lui si sono affiancati esponenti della Marina Militare e dell’Industria, di lunga esperienza, elevate responsabilità e molteplici conoscenze nel campo della Tecnica Navale: il contrammiraglio Claudio Boccalatte, il contrammiraglio Massimo Vianello, il dottor Andrea Iunca, l’ingegner Marco Prandoni. Dell’originale sviluppo dell’architettura e costruzione navale, ad opera di illustri progettisti quali il Cuniberti, il Rota ed altri ha parlato il contrammiraglio Claudio Boccalatte, direttore del C.I.S.A.M., esperto di progettazione navale e studioso della storia della tecnica navale. Nella Prima Guerra Mondiale per la prima volta la guerra di mine venne estesamente impiegata, imponendo la creazione delle forze di dragaggio e la realizzazione dei mezzi speciali necessari. Di questo parlerà il contrammiraglio Massimo Vianello, attuale comandante delle Forze di Dragaggio. La possibilità di far operare con successo una grande organizzazione, quale era diventata la Regia Marina all’entrata in guerra nel 1915, presuppone la definizione di un chiaro disegno organizzativo e la formazione degli uomini che le daranno vita: il fattore umano, elemento indispensabile di ogni successo. L’argomento è stato affrontato dal dottor Andrea Iunca, anche alla luce della personale esperienza nella conduzione di programmi navali complessi nell’Industria nazionale. Il mezzo che più di altri rappresenta il tumultuoso evolversi dell’architettura e costruzione navale, degli armamenti e delle teorie di impiego, fra la fine dell’’800 e la I Guerra Mondiale, è la Torpediniera. La sua radicale trasformazione dalle prime realizzazioni negli anni ’70 dell’’800 alle unità che combatterono nel conflitto sarà brevemente illustrata dall’ingegner Marco Prandoni, esperto di progettazione e costruzione navale.

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Pubblicato il
14 Novembre 2015

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