Verdismo oppure utopia masochista?
Il martellante slogan della ricerca della transizione ecologica, con i talebani impegnati a convincerci che l’attuale civiltà è destinata a distruggere la Terra, suscita anche qualche amaro sarcasmo. Come quello di Roberto Aulisio, che sul web ci ha inviato una lunga filippica, riassumibile come segue:
Non metto in dubbio che stiamo vivendo un periodo di rimorsi di coscienza per il modo in cui abbiamo vissuto, sfruttando tutto lo sfruttabile per vivere meglio. Mi chiedo però se tutto ciò è male: forse avremmo dovuto vivere come asceti, rinunciando alle conquiste della tecnologia e della scienza, bevendo acqua pura dalle fonti, mangiando l’erba e viaggiando a piedi o a cavallo?
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Mi tornano in mente le rivolte luddiste delle tessitrici inglesi contro i telai, colpevoli di aver trasformato il loro lavoro (che poi si confermò migliore e più produttivo). Non saremo dei cretini a rinunciare, in nome di un bene incerto e futuribile, a un sistema di vita che ha permesso all’umanità di raggiungere tanti traguardi?
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Come sempre, gli eccessi sono da controllare, in qualsiasi direzione vadano. Il riscaldamento globale che è oggi alla base delle (non) decisioni anche nei grandi vertici, porta a ipotesi ragionevoli ma anche a stupide isterie. Francamente non ci sentiamo in grado di dare giudizi. Solo un suggerimento, che può soddisfare anche il lettore: è quello dell’immagine qui riportata, con un cretino che si sta suicidando. Ciascuno può leggerla come meglio crede.
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