Shipping 4.0 RoMare: la visione marittima

ROMA – Grandi progetti, grandi interventi della UE, grandi speranze ma anche grandi interrogativi. È quanto emerso dall’evento “RoMare – Roma Capitale di un Paese Marittimo?” Che si è tenuto venerdì scorso alla sede di Confitarma, organizzato da Shipping 4.0 e Confitarma.

Significativo il parterre degli intervenuti: Fabio Rampelli, vice presidente Camera dei Deputati, Fabiana Dadone, ministro per le politiche giovanili, Monica Lucarelli, assessora allo Sviluppo Economico e Pari Opportunità, Matteo Piantedosi, prefetto di Roma, amm. Aurelio De Carolis, comandante in Capo della Squadra Navale della Marina Militare, amm. Nicola Carlone, comandante generale del corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, Paolo Orneli, assessore Sviluppo Economico e Cabina di Regia Economia del Mare della Regione Lazio, Roberto Luongo, direttore generale ICE, Fabrizio Spada, responsabile delle relazioni istituzionali del Parlamento europeo in Italia, Massimo Pronio, responsabile Comunicazione della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia e Francesco Maresca, assessore allo Sviluppo Economico Portuale e Logistico, Comune di Genova.

Inoltre Teresa Bellanova, viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Manlio Di Stefano, sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e Raffaella Paita, hanno inviato un video con i loro saluti e auguri per l’evento. I tre video sono disponibili nel canale Youtube di Confitarma.

Nel corso della Tavola Rotonda intitolata “La marittimità del Paese governata da Roma”, moderata da Angelo Scorza di Ship2Shore, sono stati affrontati numerosi temi che pongono il mondo del mare al centro dell’attenzione del Paese. Richiamata anche l’istituzione del Ministero del Mare (legato allo shipping), per una vera visione strategica. E ancora: i fondi del PNRR sono una grande occasione in termini di restituzione intergenerazionale. Curioso come adesso, ci troviamo a dovere discutere e mettere in discussione temi come la “fratellanza dei popoli”, “unione” e “unione effettiva dell’UE” e “coesione”. Abbiamo il dovere di arrivare ai giovani, intercettare i loro bisogni e raccontare in maniera semplice al fine di far conoscere come cambiano i settori, come quello dello shipping.

Siamo in colpevole ritardo (Rampelli) nell’intercettare i traffici asiatici, da quel 2001 nel quale la CINA è entrata (per disgrazia o grazia?) nel WTO. Dobbiamo ripensare al sistema trasportistico, stazioni portuali, aeroportuali, potenziando intermodalità e AV fino al Sud Italia anche attraverso la realizzazione funzionale del ponte sullo Stretto. È impensabile disporre di un mercato ortofrutticolo in Sicilia senza un’adeguata rete infrastrutturale per far transitare questi prodotti di eccellente valore al cuore dell’Europa.

Prima di consumare parchi agricoli per la predisposizione delle distese di pannelli solari, pensiamo ai porti come sistemi integrati che siano centri di produzione di energia (rinnovabile).

Il porto di Venezia (di Blasio) ha un panel di investimenti pubblico privato e sul PNRR con 170 milioni, più 20 milioni per la parte green, più altri 157 milioni per la transizione delle grandi navi a Venezia e Marghera. È naturale, visti gli aumenti dell materie prime, ripensare le tempistiche (non per deficit organizzativo) ma per essere più efficaci. In ambito energetico i porti devono essere considerati come partner fondamentali per programmare investimenti e ravvisare nuove tratte per ovviare il tema dei noli.

C’è uno spostamento del mercato da Est a Ovest (Barbaro) soltanto che non disponiamo di rigassificatori e di una flotta italiana strategica del gas a supporto. Non possiamo nel breve periodo essere autonomi.

Oggi i porti devono essere sempre di più (Di Caterina) rappresentati da un ente pubblico. Lo sforzo in tal senso è stato già fatto. Oggi, il ministro MIMS nomina il presidente previa consultazione con il presidente di Regione dando più forza ai presidenti stessi.

Oggi l’obiettivo è di mettere al centro l’intermodalità, miglior modo per affrontare la crisi perché mette al centro il principio della sostenibilità.

Dobbiamo aiutare l’autotrasportare, aiutiamo il settore. Non a caso abbiamo enfatizzato il Marebonus e Ferrobonus, perché sono delle misure che hanno funzionato, e quindi vogliamo renderle ancora più competitive rispetto ad un sistema europea che funziona con un sistema contributo ben più avanzato del nostro.

Per rendere il nostro paese più marittimo (Marcucci), si può fare ancora meglio. In tal senso il CNEL ha lavorato, ma si può sempre fare di più:

  • Penso al Quaderno Semplificazioni, alla modifica dell’art. 179 del Cod. Nav.;
  • Rendere strutturale il Marebonus e Ferrobonus;
  • Contestazione formale, in sede di PNRR, della considerazione “ambientalmente dannoso” per il trasporto marittimo;
  • sull’iniziativa di Cold Ironing: è inutile creare la rete se non ci sono le possibilità di utilizzo.

Nel traffico internazionale, nel breve periodo (Messina) il mercato delle materie prime, semilavorati e prodotti finiti continuerà ad essere sostenuto. C’è la necessità di trovare nuovi accordi commerciali con paesi produttori per il settore energetico (gas e petrolio), alimentare (calo scorte di mais e granaglie), ma anche industria delle piastrelle (argilla) di cui l’Italia continua ad essere uno dei leader manifatturieri insieme alla Spagna e dove siamo più bravi anche rispetto ai cinesi, sia in termini di mercato generale che di nicchia. L’ammiraglio De Carolis ricordava che la flotta italiana primeggia nel roro-pax. Ce lo dimentichiamo spesso perché parliamo molto del mondo container ma la nostra quota container rispetto a quella mondiale è irrilevante.

A Civitavecchia (Musolino) è stata intrapresa un’azione di differenziazione dei traffici. Il nostro è un Porto leader nelle crociere nel Mediterraneo, lo confermano i numeri. Fa riflettere come i circa 3,3 milioni di abitanti di Roma sono poco serviti dai porti di Roma, più dai porti di Livorno-La Spezia e Salerno-Napoli. Tra i progetti, la realizzazione del parco fotovoltaico collegato ad un elettrolizzatore per produrre idrogeno verde, prima come stoccaggio e poi come utilizzo.

Tutto ciò che avviene in ogni porto (Marini) deve essere fatto in sicurezza, entrata e uscita navi, servizio tecnico nautici (ormeggiatori e piloti). Ci impegniamo in questo settore. Il vero SW delle navi sono gli equipaggi, che vivono con l’Autorità Marittima. 

S.B.

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