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Gli antichi mestieri di Maremma e Tirreno

Dai calafati ai butteri, dai mastri d’ascia ai carbonai in una bella e originale mostra

Il grande mastro d’ascia e progettista Luciano Gavazzi con un antico gozzo ricostruito.

LIVORNO – Giovedì scorso 15 dicembre in Camera di Commercio a Livorno si è parlato di “Butteri, funaioli, carbonai, raccoglitrici di olive e calafati: antichi mestieri della Maremma e del Tirreno”.
L’iniziativa intendeva promuovere la diffusione della storia e della cultura d’impresa locale attraverso la conoscenza e la riscoperta di antichi mestieri tipici del territorio tirrenico e maremmano: ad esempio per Livorno i funaioli o cordai del quartiere di Borgo San Jacopo, specializzati nella realizzazione di funi di canapa; oppure i calafati e i maestri d’ascia, che nella Darsena Vecchia impermeabilizzavano e costruivano le imbarcazioni in legno. Alcune di queste professioni, come il maestro d’ascia, sono tuttora vive, rappresentano una vera e propria arte e rischiano di non essere più tramandate alle giovani generazioni.
[hidepost]Gli interventi dei relatori sono stati accompagnati da un’esposizione di documenti tratti dall’archivio storico camerale, a cui si aggiungono riproduzioni a stampa di opere d’arte del Museo civico Fattori di Livorno, fotografie di collezionisti privati, alcuni strumenti di lavoro di maestri d’ascia e calafati messi a disposizione dal Comitato Palio Marinaro di Livorno e dalla Società Alica Costruzioni Navali.
Una sezione è stata inoltre dedicata agli spostamenti di lavoratori stagionali ed emigranti attraverso le linee di navigazione che collegavano la costa con l’arcipelago toscano, ed il porto di Livorno con il resto del mondo.
L’evento è nato dalla collaborazione con il Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere dell’Università di Pisa ed il Museo civico G. Fattori di Livorno.
Dopo i saluti del presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno Riccardo Breda hanno parlato il dottor Filippo Lenzi, curatore dell’iniziativa, la professoressa Antonella Gioli e la dottoressa Sara Bruni (Università di Pisa), la dottoressa Francesca Giampaolo (direttrice Museo civico G. Fattori) ed il dottor Enrico Campanella (Associazione Amici delle barche).

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Pubblicato il
17 Dicembre 2016

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