Grendi sceglie il Reefer di Vado e chiude l’esperienza con Genova
Polemico il direttore commerciale Costanza Musso: è il risultato dei “niet” del comitato portuale della Lanterna – Nella nuova location “una comunità attenta e collaborativa”
SAVONA – La commissione consultiva della locale Autorità portuale ha approvato la richiesta di Grendi ad operare nel porto di Vado presso il Terminal Reefer. Richiesta presentata in base dall’art. 16 della legge 84/94.
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“La notizia, già filtrata sulla stampa ligure nei giorni scorsi, è da oggi ufficiale” – ha dichiarato Costanza Musso, direttore commerciale del gruppo Grendi – ma la scelta di lasciare il capoluogo ligure è stata particolarmente sofferta: Grendi infatti nasce a Genova nel 1828 e del porto e della città si è sempre sentito parte integrante”.
La storia attraverso la quale si è giunti al trasferimento è in parte nota. Dal 2008, essendo scaduta la concessione di calata Ignazio Inglese, Grendi ha cercato una soluzione per i propri traffici: e da gennaio 2009 si è trasferita a Ponte Libia avendo vinto una gara per l’assegnazione provvisoria dell’area, dove, a seguito di numerose proroghe è rimasta fino al 30 giugno 2011.
Il 28 giugno 2011 Grendi ha firmato un accordo con VTE per trasferire a Voltri i propri traffici operando in base all’art. 18.7. L’accordo, per motivi tecnici, prevedeva l’operatività dal 15 agosto e Grendi ha chiesto una proroga di 45 giorni per rimanere a Ponte Libia fino a tale data. Il comitato portuale del 29 giugno però – dice la nota di Grendi – non ha deliberato in proposito e si è aggiornato al 30 giugno. In questa data il comitato ha intimato all’operatore di lasciare l’area in 72 ore, entro il 3 luglio 2011.
“Ancora oggi resta incomprensibile come mai – continua la nota- quando finalmente Grendi aveva trovato una soluzione praticabile per mantenere a Genova i suoi traffici, grazie all’accordo con VTE, il comitato portuale non abbia concesso la proroga di 45 giorni necessari a VTE per l’operatività dell’accordo”.
Con un’operazione “quasi incredibile visti i tempi stretti”, Grendi ha sgombrato l’area di Ponte Libia in 24 ore e si è trasferita a Vado dove ha trovato ospitalità presso il Terminal Reefer.
Rimane aperta una domanda: “Perché – si chiede Costanza Musso – il porto di Genova sfratta in 72 ore un traffico di 100.000 teu e una azienda che – con l’indotto da lavoro a più di 300 persone? Restiamo convinti che ad oggi nel Porto di Genova esistono spazi e banchine sotto utilizzati.”
Il Comitato Portuale di Genova ha preso atto dell’accordo tra Grendi e VTE il 4 agosto 2011, quando Grendi operava ormai da un mese a Vado- e ha autorizzato Grendi ad operare nella banchina del VTE a Voltri, per sei mesi. L’ipotesi di tornare a Genova e dopo sei mesi e ritrovarsi ancora una volta in una situazione di totale provvisorietà ha spinto Grendi a considerare Vado qualcosa di più di un semplice periodo transitorio.
Avendo raggiunto un accordo di reciproca soddisfazione col Terminal Reefer ,Grendi ha deciso di operare stabilmente a Vado con la propria linea solo merci per Cagliari.
A Vado Grendi ha lavorato nei mesi di luglio e agosto appoggiandosi alla struttura Reefer Terminal e utilizzando anche propri uomini.” Ha lavorato bene – sottolinea Costanza Musso – e ha trovato una comunità portuale disponibile, attenta, collaborativa e un clima molto disteso e sereno sia sul versante istituzionale che su quello del lavoro. In particolare l’azienda ha apprezzato l’interesse alla crescita dei traffici e allo sviluppo del porto che caratterizza lo scalo savonese.
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