Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Grimaldi al 51% in Ghianda

La compagnia di Napoli conferma in questo modo l’interesse per lo scalo labronico e per la sua prima agenzia marittima come numero di navi – L’esperienza Sintermar

Costantino Baldissara

LIVORNO – E’ una di quelle notizie che nel mondo dello shipping non solo nazionale hanno riflessi magari non evidentissimi, ma significativi. Dal 1º gennaio l’agenzia marittima livornese Ghianda, una delle più importanti in assoluto dello scalo, è partecipata al 51% dal gruppo Grimaldi di Napoli. Nuovo presidente è Costantino Baldissara, amministratore delegato rimane Carlo Terzi. Il personale è confermato in blocco, la struttura operativa sarà progressivamente ancora potenziata. Ulteriori dettagli per il momento non emergono, come il valore della partecipazione acquisita da Grimaldi. Ma è chiaro che con l’entrata da socio di maggioranza nella storica agenzia, il gruppo di Manuel Grimaldi intende confermare non solo il proprio radicamento sul porto di Livorno, ma anche la sua volontà di servirsene per ulteriore crescita.


[hidepost]

Una crescita che con il passaggio dal terminal Ltm alla Sintermar è andata prendendo una fisionomia ancora più caratterizzata, anche sulla base dei risultati. “Hic manebimus optime”, ha commentato di recente Baldissara in relazione al servizio ottenuto in Sintermar. E lo confermano anche altri elementi più oggettivi: come le cifre relative alle rese e al funzionamento delle operazioni sul terminal.

Per quanto riguarda l’agenzia Ghianda, la sua stessa storia ne fa uno dei punti di forza del porto di Livorno. E’ stata da sempre il riferimento delle linee Grimaldi, sia per la famiglia armatoriale di Genova del patriarca Aldo, sia per quelle in tumultuosa crescita a livello mondiale di Napoli con Manuel. Nel 2010 l’agenzia Ghianda è risultata al primo posto per numero di navi “appoggiate”, ben 1760, tallonata solo da Forship (le navi gialle di Lotà) con 1041 unità. E malgrado la crisi del 2011, specialmente dell’ultima parte dell’anno, nei giorni scorsi il consuntivo della Ghianda ha registrato il superamento delle 2000 navi. Un nuovo record che la dice lunga sull’importanza di quella che Carlo Terzi ha saputo far navigare a gonfie vele nei pur tempestosi mari della portualità livornese.

[/hidepost]

Pubblicato il
7 Gennaio 2012

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio