Cilp, il Faldo in vendita
La trattativa è in corso anche per le quote della Koelliker

Enzo Raugei
LIVORNO – La crisi finanziaria e gestionale della Compagnia portuali, e della sua impresa Cilp, vedrà il primo punto fermo sul piano di risanamento lunedì prossimo 27 febbraio in un’assemblea dei soci al teatro Quattro Mori. Il piano è firmato dal “commissario” di Toscana Fidi Alberto Bruschini e prevede di far cassa con la cessione di alcuni “assets”, il taglio delle retribuzioni per una media del 20%, una pesante cura dimagrante per gli organici e i costi della struttura burocratica del palazzo del Portuale, e probabilmente anche una serie di prepensionamenti o riduzione di organici. Tra le indiscrezioni filtrate nelle ultime audizioni in Comune e Provincia con le forze politiche, c’è anche quella della nomina di un manager (forse lo stesso Bruschini) che scinda la gestione economico-operativa dai condizionamenti dell’attuale consiglio di amministrazione, a sua volta da ridurre. Ne riferirà all’assemblea lo stesso presidente Enzo Raugei.
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Il piano di Bruschini, ufficialmente “blindato” fino a lunedì, s’intreccia con la conferma, arrivata da Milano, di una trattativa in corso per la cessione della parte immobiliare della piattaforma del Faldo, l’autoporto in zona Collesalvetti per il 60% della Compagnia portuali e per il 40% della holding Koelliker. Secondo le indiscrezioni milanesi, la vendita sarebbe in fase di definizione per volontà di entrambi i gruppi proprietari, e varrebbe intorno ai 100 milioni di euro, dai quali ovviamente sottrarre i leasing ancora in corso. All’acquisto sarebbe interessato un importante Fondo immobiliare italiano, che concorderebbe poi con Koelliker e la Cilp un affitto perché continui la gestione delle importazioni delle auto da distribuire in Italia.
Altro asset in discussione – se è vero che la quota nel TDT non si tocca: ma anche questo è da valutare – è la comproprietà del terminal dei ro/ro LTM, nel quale esiste ormai da tempo un duro contenzioso con il socio costituito da un gruppo di operatori privati guidato dal livornese Selmi. Il gruppo ha offerto da tempo di acquistare anche la quota della Cilp, che vale – secondo alcune stime – dai 5 ai 7 milioni di euro. Non sembra sia disponibile invece il palazzo del portuale, per quanto ormai sovrabbondante rispetto alle esigenze, essendo gravato da ipoteche. E costituendo anche un simbolo cui è difficile rinunciare.
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