Presidenza di IFWLA ai cinesi che spingono per nuovi hub
Carlo Mearelli ha passato il testimone a Shen Shaoji – L’arrivo delle maxi-portacontenitori e le loro esigenze

Carlo Mearelli
ROMA – Particolarmente sentita per la pesante crisi internazionale dei trasporti marittimi e aerei si è conclusa a Roma la Convention internazionale IFWLA (International Federation of Warehousing Logistics Associations) promossa da Assologistica.
Nel corso dei tre giorni di lavoro, che hanno visto la partecipazione attiva di 86 delegati dei settori logistici delle principali economie mondiali, è avvenuto il passaggio della presidenza dell’IFWLA dall’Italia, la cui carica era tenuta dal presidente di Assologistica Carlo Mearelli, alla Cina, con la nomina al vertice di Shen Shaoji di China Associations of Warehousing and Storage.
“Dai lavori di questa importante Convention logistica emerge con forza l’individuazione di aree hub per il settore marittimo e per quello del cargo aereo. La retroportualità è stato uno degli aspetti maggiormente messi in luce dal dibattito dei delegati, individuando nell’aeroporto di Brescia quello italiano di riferimento per le merci” – ha sottolineato il presidente Mearelli, concludendo – “anche in relazione alle maxi-portacontenitori che si stanno introducendo nel sistema globale marittimo, fare bene e presto anche scelte precise per i porti italiani, così come per gli interporti ed i centri intermodali ad essi collegati”.
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Nel corso dei saluti di apertura della convention, il presidente di Assologistica Carlo Mearelli ha voluto ricordare ai tanti delegati internazionali che le aziende italiane della produzione competono molto tenacemente in tutto il mondo “ma subendo una logistica italiana che non ha mai accompagnato appieno i loro sforzi aprendo spazi sempre maggiori alla concorrenza europea”.
“Ci sono responsabilità politiche che vengono da lontano – ha detto ancora Mearelli – e che hanno favorito il “piccolo è bello”, in un’economia parassitaria che il mercato oggi boccia. Il ruolo della politica della logistica alta spetta al Paese – ha proseguito – ma al governo diciamo di non mollare, spingendo verso l’adeguamento delle regole di armonizzazione, in un sistema che sia dialogante”.
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