Dal NAPA l’impegno alla crescita

Nella foto: i presidenti delle Autorità portuali aderenti al NAPA.
VENEZIA – Dall’assemblea dei porti del nord Adriatico (NAPA) che si è tenuta nei giorni scorsi con la rotazione al vertice – la presidenza è stata riassunta da Gregor Veselko di Kope sul principio della rotazione ogni 6 mesi – è stato ribadito che tra i principali obiettivi dell’associazione vi è la promozione comune dell’arco alto adriatico sui mercati stranieri in particolare il Far East; ma anche un impegno comune per la tutela ambientale, la sicurezza e lo sviluppo di strategie comuni per l’implementazione della rete infrastrutturale di connessione con i principali corridoi europei. I porti del NAPA sono, come noto, Koper, Rijeka, Venezia, Ravenna e Trieste.
[hidepost]Uno dei principali obiettivi raggiunti dall’Associazione è il suo riconoscimento a livello europeo e il fatto che oggi i porti del NAPA sono considerati quali “core ports” della rete europea di trasporto, ovvero nodi fondamentali per la ricezione e l’inoltro delle merci in Europa e terminali a mare del corridoio Adriatico-Baltico. Grazie a questo riconoscimento i porti possono godere dei finanziamenti e partecipare ai bandi europei per la realizzazione delle connessioni ferroviarie con l’hinterland.
Nell’ultimo anno i porti del NAPA hanno movimentato 124 milioni di tonnellate di merce diventando il 4 “porto” europeo per traffici sostenuti. Gli scali hanno inoltre movimentato 1.8 milioni di TEU, un risultato ancora lontano dall’obiettivo prefissato che di aggira attorno ai 6 milioni di teu entro il 2030 (sulla base del potenziale del mercato servito).
Per assecondare le richieste del mercato dello shipping mondiale i porti del NAPA stanno investendo massivamente in infrastrutture al fine di implementare e modernizzare la loro capacità di movimentazione. Tutti stanno progettando ampliamenti dei terminal container o di costruirne di nuovi. L’obiettivo comune resta quindi la crescita del sistema portuale alto adriatico e rafforzare la capacità competitiva soprattutto nei confronti dei porti del Nord Europa, attraendo sempre più linee container dirette attraverso l’Adriatico.
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