Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Dal NAPA l’impegno alla crescita

Nella foto: i presidenti delle Autorità portuali aderenti al NAPA.

VENEZIA – Dall’assemblea dei porti del nord Adriatico (NAPA) che si è tenuta nei giorni scorsi con la rotazione al vertice – la presidenza è stata riassunta da Gregor Veselko di Kope sul principio della rotazione ogni 6 mesi – è stato ribadito che tra i principali obiettivi dell’associazione vi è la promozione comune dell’arco alto adriatico sui mercati stranieri in particolare il Far East; ma anche un impegno comune per la tutela ambientale, la sicurezza e lo sviluppo di strategie comuni per l’implementazione della rete infrastrutturale di connessione con i principali corridoi europei. I porti del NAPA sono, come noto, Koper, Rijeka, Venezia, Ravenna e Trieste.

[hidepost]Uno dei principali obiettivi raggiunti dall’Associazione è il suo riconoscimento a livello europeo e il fatto che oggi i porti del NAPA sono considerati quali “core ports” della rete europea di trasporto, ovvero nodi fondamentali per la ricezione e l’inoltro delle merci in Europa e terminali a mare del corridoio Adriatico-Baltico. Grazie a questo riconoscimento i porti possono godere dei finanziamenti e partecipare ai bandi europei per la realizzazione delle connessioni ferroviarie con l’hinterland.

Nell’ultimo anno i porti del NAPA hanno movimentato 124 milioni di tonnellate di merce diventando il 4 “porto” europeo per traffici sostenuti. Gli scali hanno inoltre movimentato 1.8 milioni di TEU, un risultato ancora lontano dall’obiettivo prefissato che di aggira attorno ai 6 milioni di teu entro il 2030 (sulla base del potenziale del mercato servito).

Per assecondare le richieste del mercato dello shipping mondiale i porti del NAPA stanno investendo massivamente in infrastrutture al fine di implementare e modernizzare la loro capacità di movimentazione. Tutti stanno progettando ampliamenti dei terminal container o di costruirne di nuovi. L’obiettivo comune resta quindi la crescita del sistema portuale alto adriatico e rafforzare la capacità competitiva soprattutto nei confronti dei porti del Nord Europa, attraendo sempre più linee container dirette attraverso l’Adriatico.

[/hidepost]

Pubblicato il
14 Luglio 2012

Potrebbe interessarti

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora