Guerra per le crociere a Livorno
Cilp e Shepherd chiedono che sia superato il monopolio della Porto 2000 anche nella fornitura dei servizi logistici – Un mega-business in bilico
LIVORNO – Adesso siamo arrivati alle aule dei tribunali. La William Shepherd, l’agenzia livornese del gruppo Fanfani che gestisce il maggior numero di accosti specialistici nell’anno, ha presentato un ricorso all’Autorità Garante della Concorrenza contro la “Porto 2000” e parallelamente contro la decisione dell’Autorità portuale di riservare la logistica in questione solo alla società da essa controllata.
[hidepost]Analogamente la Cilp – che con la Shepherd ha stretto un accordo commerciale sul tema – ha presentato ricorso al TAR rivendicando la propria concessione (che scade solo nel 2024) sull’alto fondale contro le delibere considerate illegittime dell’Autorità portuale a favore unicamente della “Porto 2000”.
Giovedì a Palazzo Rosciano c’è stato un incontro tra Cilp e Authority per vedere di derimere la matassa, ma le posizioni erano distanti. L’Authority ritiene legittimo decidere sulla base del pre-piano regolatore approvato dal comitato portuale che indica nell’alto fondale lo scalo delle crociere e che riserva alla “Porto 2000” tutti i servizi alle crociere ivi dedicati. La Cilp a sua volta rivendica le banchine in propria concessione per i traffici della cellulosa (e le cui navi hanno “cacciato” l’altro giorno la Liberty of the Seas) e considera la fornitura della logistica alle navi una delle branche di lavoro nuovo che sta organizzando con il gruppo Fanfani per contro bilanciare altri settori di lavoro in caduta.
Più articolata ancora la posizione dell’agenzia del gruppo Fanfani, che appoggiata allo studio legale Canepa & C. parte dalla considerazione che se si toglie – come chiede la “Porto 2000” – la concessione dell’alto fondale alla Cilp, la banchina non può essere data direttamente alla richiedente ma deve andare in gara come vuole la legge. Nel ricorso all’Autorità Garante della Concorrenza è proprio il tema della concorrenza sulle banchine livornesi a far da perno, insieme all’impegno – peraltro auspicato dalla stessa Autorità portuale nella recente vicenda della Seatrag – che viene richiesto alle imprese di creare lavoro. Ebbene, nella joint-venture tra Cilp e Shepherd è previsto di portare a Livorno la centrale operativa della logistica per tutte le navi da crociera in tutta Europa, con un contratto di tre anni che significherebbe prezioso ossigeno per la Compagnia portuali e un rilancio – ma anche una garanzia – per il porto labronico nel settore delle crociere.
Il contratto in questione è stato a lungo discusso con i principali armatori delle crociere, ed è ad un passo dal perfezionamento. Ma la “Porto 2000” si è messa di traverso – sottolineano i due ricorrenti – sostenendo che tutti i servizi alle crociere spettano ai suoi uffici. E l’Authority livornese si è schierata dalla sua parte. Da settimane ci sono incontri ai massimi livelli, ma la situazione non si è sbloccata ed anzi con il mancato attracco di due grandi navi da crociera la credibilità del porto e della stessa “Porto 2000” è caduta verticalmente nelle centrali mondiali delle crociere.
Da qui la decisione di Cilp e di Shepherd di ricorrere alle vie legali, chiedendo altresì che venga garantita la disponibilità di accosto per le grandi navi da crociera all’alto fondale, con priorità assoluta rispetto ad ogni altro tipo di nave per poter offrire alle compagnie dei croceristi una certezza di ormeggio. E per poter avviare quel business della logistica alle navi che Shepherd ha proposto anche a Miami e per il quale la Cilp ha anche individuato i magazzini dell’ex terminal portuale della Zim.
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