La Regione Toscana vuol gestire i siti SIN
E sulla dicotomia tra cantiere Azimut e riparatori navali, una visita all’area Benetti sembra chiarire ogni dubbio – Il porto, grande assente sul lavoro che non c’è

Susanna Camusso
LIVORNO – Bisognerà capirci, in qualche modo. Perchè se forse è eccessivo il giudizio dato in generale sui convegni dal presidente della Confindustria locale Alberto Ricci (“chiaccherifici”), è anche vero che dall’assise della Cgil al LEM di Livorno sulla crisi del lavoro e come crearne di nuovo, le ricette emerse sono state, per chi sperava nei fatti, poco più che parole. Ovvero: la colpa è del governo (tutti i governi, da quelli passati all’attuale) che pensa solo allo spread e non a rilanciare i consumi e quindi il lavoro. La stampa locale ha messo in risalto gli interventi di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil e di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, entrambi sulla linea d’accusa a un governo che non governa ma “strizza” cittadini e imprese.
[hidepost]Non ripetiamo le cronache: ma viene semmai da sottolineare che in una mattinata di lavori, e pure nella sede del Palazzo del Portuale, nessuno tra i tanti oratori ha fatto meno che un accenno alla drammatica crisi di lavoro del porto (anzi dei porti: anche Piombino, per rimanere in zona, di questi tempi non se la passa bene) e a quella tutta speciale della Compagnia-Impresa dei portuali. Dovere di ospitalità, se non altro, l’avrebbe richiesto. Vuol dire – come qualche portuale ha sottolineato in sala – che “sono c…i nostri e alla politica non frega niente” salvo parlare dei massimi sistemi? Il dubbio è cattivo, ma legittimo.
In due punti si è scesi sul concreto. Il primo: quando il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi – che è sveglio e ha preso l’occasione al volo – ha parlato di Azimut/Benetti, sostendendo che anche il suo partito (il Pd) deve darsi una linea su questo grande cantiere che a volte è bene accetto a volte è sulla punta degli spiedi (Cosimi sapeva che dopo il dibattito al LEM il governatore Rossi e la “capa” del sindacato Camusso avrebbero incontrato Paolo Vitelli nel cantiere Azimut/Benetti: e Vitelli avrebbe perorato la causa del suo complesso scongiurando di non andare avanti con le idee balzane e poco realizzabili di portare il relitto della Costa Concordia nel bacinone livornese). Il secondo: quando Rossi ha vantato l’impegno della Regione Toscana per la foce armata dello Scolmatore, per i dragaggi in Darsena Toscana e per il “piano crociere”, cioè su tre iniziative lodevoli ma che rappresentano, nella dinamica generale del porto labronico, l’avvio di tre punture di spillo.
Più interessante, anche se si ignora quale potrà essere il risultato concreto, l’iniziativa di Rossi e della Regione di chiedere al governo la rivisitazione e regionalizzazione dei siti SIN in particolare di Livorno, Piombino e Carrara: sciagurata iniziativa dell’allora ministro dell’ambiente Matteoli che (dichiarò ai suoi tempi) doveva far affluire soldi per le bonifiche e invece ha inchiodato vaste aree industriali all’inutilizzo. Rossi ha detto che entro due mesi la cosa potrà risolversi. E’ l’ottimismo della speranza contro quello che la Camusso ha definito il pessimismo della ragione?
A.F.
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