Superbacino di Livorno, decisa la gara
Da Roma sarebbe arrivata l’autorizzazione all’Authority – Rimane il problema dei tempi e della destinazione – Gli interessi in gioco
LIVORNO – Forse è stata la Provvidenza, per mano del libeccio, a scardinare la barca-porta del bacino di carenaggio. Perché mentre la Port Authority sta predisponendo i lavori di recupero del manufatto per il suo ripristino, arrivano indiscrezioni secondo le quali Roma avrebbe finalmente deciso che il complesso dei bacini livornesi – quello in muratura da tempo disastrato e quello galleggiante mai collaudato al suo massimo – deve essere messo a gara. Il prima possibile, compatibilmente con i tempi della burocrazia. E la Port Authority si starebbe già attivando per predisporre il bando di gara.
[hidepost]La notizia – o meglio, l’indiscrezione – sta ovviamente mobilitando i gruppi che hanno interesse al sistema dei bacini: prima di tutto Azimut-Benetti, che non ha mai fatto mistero della volontà di utilizzare anche il bacino grande per gli yachts sempre più grandi che intende costruire (ha già in costruzione un 95 metri e punta presto di sfondare il “muro” dei 100 metri); ma anche il Consorzio Bacini dei riparatori livornesi, che in occasione dell’incidente alla barca-porta ha sparato accuse di fuoco sullo stato della grande vasca. A seconda di come sarà articolata la gara potrebbero poi essere interessati anche altri grandi gruppi di riparazioni navali, compresi i genovesi e i napoletani. C’è chi mette in relazione l’improvviso nulla osta alla gara da parte di Roma anche alla vicenda del relitto della Costa Concordia: un relitto che ad oggi nessuno riesce a capire dove potrà essere portato per la demolizione dopo il recupero, vista la totale indisponibilità di porti vicini e di bacini di carenaggio adatti. Ma è difficile – o meglio, pressoché impossibile – che anche se ci fosse una gara ultra-veloce e un recupero della funzionalità del superbacino altrettanto veloce, il relitto della Concordia possa davvero arrivare a Livorno, esistendo altri problemi di dragaggio dell’accesso all’avamporto e di compatibilità della demolizione con tutta l’area Benetti dei megayachts, con il comparto immobiliare della “Porta a mare” e con la stessa città a poche centinaia di metri sottovento.
Sarà anche determinante la destinazione del superbacino che la gara dovrà indicare: se cioè verrà lasciata all’eventuale vincitore la facoltà di utilizzare il complesso come meglio crede (nautica, darsena navale per crociere, solo riparazioni e costruzioni navali) o se la gara stessa indicherà rigidamente le destinazioni. E’ probabile che l’Autorità portuale dovrà confrontarsi su questi temi anche con il territorio. Il che, ancora una volta, fa temere tempi lunghi: come quelli sui quali da anni si è “incartato” il permesso ad Azimut-Benetti di trasformare il porto Mediceo in un grande complesso per il refitting e il rimessaggio invernale dei mega-yachts.
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