Porto Franco a Trieste: uno studio sulle agevolazioni
Il valore del privilegio normativo che è unico tra i porti europei – I convegni specializzati
TRIESTE – L’Autorità Portuale sta procedendo a costituire una Commissione di esperti internazionali incaricata sia di analizzare e approfondire in tempi brevi le possibilità di sviluppare nuovi aspetti normativi del Porto Franco di Trieste derivanti da una più completa attuazione delle prerogative stabilite dallo specifico Allegato VIII al Trattato di Pace di Parigi del 1947, sia di formulare in merito le necessarie proposte pratiche.
[hidepost]“Ad oggi, infatti, i benefici attuati del regime di Porto Franco – precisa il presidente, Marina Monassi – sono essenzialmente doganali, mentre ne possono e devono venire ancora sviluppate le potenzialità di natura fiscale (I.V.A., accise, imposte dirette, ecc.) in conformità alle consuetudini vigenti negli altri Porti Franchi del mondo. I lavori della Commissione Internazionale dovranno produrre progetti concreti che l’Autorità Portuale, quale ente amministratore del Porto Franco di Trieste, sottoporrà doverosamente alle Istituzioni competenti di livello regionale, nazionale e internazionale”.
E’ stato avviato uno studio tecnico di analisi e valutazione economica completa ed aggiornata delle diverse agevolazioni assicurate dal regime di Porto Franco di Trieste alle imprese e per l’occupazione: riduzione dei diritti marittimi rispetto ad altri porti italiani; pagamento differito di IVA, dazi e diritti; esenzione del pagamento dei diritti doganali per merci trasformate che saranno successivamente rispedite all’estero; rinvio del pagamento dei diritti doganali – dazi, iva – al momento dell’effettiva importazione delle merci, ecc. Lo studio coinvolge direttamente gli operatori portuali e le associazioni di categoria nella valutazione dei vantaggi economici dell’insediarsi nel regime giuridico speciale del Porto Franco di Trieste.
Trieste è l’unica città portuale europea a possedere un privilegio giuridico internazionale in tema di zone franche: uno strumento che è sovra-comunitario poiché istituito e garantito da norme specifiche di un Trattato internazionale preesistente, quello di Pace di Parigi del 1947, che assegna al Porto Franco di Trieste una propria libertà d’azione in materia doganale, fiscale, commerciale ed industriale molto ampia, e ben più estesa di quella delle zone franche di diritto comunitario pur sviluppate altrove (ad esempio in Irlanda) con successo. Mentre la crisi del lavoro rende urgente sviluppare al massimo queste prerogative speciali del Porto di Trieste al servizio della città, del Paese e della comunità europea.
L’Autorità Portuale di Trieste ha già organizzato due convegni di rilievo nazionale ed internazionale per divulgare e sviluppare le potenzialità del Porto Franco di Trieste.
Il primo convegno, incentrato sul tema “Trieste/Mondo la prima zona franca sovra-comunitaria”, si è svolto il 9 maggio 2012 a Roma. L’Autorità Portuale di Trieste ha presentato ad una platea vivamente interessata di operatori logistici nazionale ed internazionale, banchieri, finanzieri e politici, un disegno strategico per favorire lo sviluppo del Porto Franco di Trieste attirandovi capitali e investitori internazionali, e radicando nelle aree portuali di zona franca anche attività commerciali, turistiche, industriali, high tech, di servizi e finanza, con vantaggi che non sarebbero possibili in qualsiasi altra realtà portuale ed europea di zona franca e possono creare un numero elevato di nuovi posti di lavoro, di ogni genere e livello, sia nelle nuove attività che nell’indotto.
Il secondo convegno è stato quello internazionale organizzato dall’Autorità Portuale a Trieste il 2 e 3 luglio 2012 a Trieste con la Word Free Zone Convention (organizzazione mondiale delle zone franche) e Simest Spa sul tema “Global connectivity with the Mediterranean basin, with a special emphasis on the role of Free Zones in the international logistics network” (connettività globale con il bacino del Mediterraneo con particolare riguardo al ruolo delle zone franche nella rete logistica internazionale) coinvolgendovi Istituzioni governative nazionali ed internazionali, aziende, banche, esperti internazionali in tema di zone franche, e fondi d’investimento.
Nel convegno è stato analizzato e valutato lo sviluppo attuale delle Zone Franche e dell’interconnessione della rete globale della logistica con il bacino del Mediterraneo: dalla logistica dei beni di produzione, del trattamento e dello scambio, alle politiche doganali, alla promozione degli investimenti tra il bacino del Mediterraneo ed i principali mercati dell’economia globale.
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