Comitato portuale a Livorno per i siti SIN alla Regione
Approvati anche i rinnovi delle autorizzazioni ad operare in porto e l’istallazione della statua della Madonna alla bocca sud dello scalo

Giuliano Gallanti
LIVORNO – Se ne parla da tempo, come soluzione migliorativa al “disastro” dei siti SIN che, istituiti dall’allora ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, si sono rivelati poi un freno allo sviluppo e specialmente ai dragaggi portuali. Il tentativo: La Regione potrebbe presto diventare la soluzione ai problemi di cui soffre il porto di Livorno. La proposta sarà consegnata dall’assessore regionale Bramerini entro metà aprile ai tecnici del ministero dell’Ambiente, attraverso un provvedimento su cui hanno lavorato nei giorni scorsi il Comune, la Provincia e l’Autorità Portuale.
L’intenzione, dichiarata formalmente dal presidente della Port Authority Giuliano Gallanti nell’ultimo comitato portuale di fine marzo, è di escludere lo scalo labronico dall’area SIN, con l’eccezione delle zone Eni ed Enel.
[hidepost]Sulla base del decreto 156 del 2006 i siti di interesse nazionale rappresentano delle aree contaminate molto estese classificate più pericolose dallo Stato Italiano e che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e delle acque superficiali e sotterranee per evitare danni ambientali e sanitari. In Toscana esistono cinque Siti di Interesse Nazionale (SIN) di cui i più importanti sono tre, Massa-Carrara, Piombino e Livorno. Gli altri sono Orbetello e le Strillaie.
La riperimetrazione delle aree, resa possibile dal decreto sviluppo convertito in legge l’anno scorso, permetterebbe di trasferire alle Regioni le competenze in materia di siti inquinati e faciliterebbe le procedure propedeutiche al rilascio dei permessi ai fini dell’esecuzione dei lavori di dragaggio.
«Con la regionalizzazione delle aree di interesse industriale – ha detto il segretario generale, Massimo Provinciali – non si abbassa di certo il livello di attenzione nei confronti delle tematiche ambientali, ma si velocizzano le procedure: per cui se oggi devo recarmi al ministero dell’Ambiente per vagliare e monitorare la sostenibilità di attività infrastrutturali ricadenti in aree Sin, un domani mi basterà andare a Firenze e parlare con un referente della Regione».
Il numero due del Porto di Livorno ha anche indirettamente risposto a chi, nei giorni scorsi, aveva accusato la Port Authority di aver rimandato per troppo tempo indispensabili interventi di programmazione infrastrutturale: «Non vorrei – ha replicato – che passasse il messaggio che in Authority non si lavori come si dovrebbe. Certo, tutto può essere migliorato, l’uomo è perfettibile, ma i nostri uffici lavorano a pieno ritmo, a cominciare da quelli tecnici e da quello gare e contratti, che – ha concluso – ha 4-5 bandi di gara aperti contemporaneamente».
A conferma, il comitato ha approvato a larga maggioranza le autorizzazioni predisposte dall’Authority per operazioni e servizi. Ne hanno usufruito Compagnia portuali, Unicoop Servizi e Unitrag, mentre Sealiv ha avuto il rinnovo annuale per depositi e movimentazione. Pluriennale fino al 2015 l’ok a tutto il ciclo operativo a Bartoli nelle aree in concessione. Per i servizi complementari, rinnovo annuale a Consorzio Trasportatori Riuniti, Argo Vigilanza, Inter Reparirs Nord, Coremas, Vesuvio, Cooperativa Porto Mediceo e Corpo Vigili Giurati.
Nulla osta infine a maggioranza larghissima al progetto di piazzare all’ingresso del porto una grande statua della Madonna, con il sostanziale contributo della Fratelli Neri. “Senza alcuna preclusione – ha detto Gallanti – verso eventuali richieste analoghe di altri culti religiosi”.
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