Medcenter di Gioia Tauro un record che vale fiducia
I tredicimila Teu movimentati in 20 ore confermano che l’«hub» calabro è in grado di tener testa alla concorrenza – Anche per Bagalà migliora costantemente il livello di servizi

Cecilia Battistello
GIOIA TAURO – Nel generale pianto della portualità, con la crisi dei traffici e troppe banchine con le portainers tristemente alzate, Cecilia Battistello può sfoggiare un sorriso. All’inizio della settimana scorsa il record del Medcenter Containers Terminal (MCT) di 13 mila teu movimentati in un solo giorno – poco meno di 20 ore, per l’esattezza – conferma secondo la presidente del gruppo Contship Italia non solo l’efficienza del “sistema Gioia Tauro” ma anche la scelta del suo gruppo su quella location che più di mezzo secolo fa nacque dall’intuizione di Angelo Ravano.
Il record di Medcenter è arrivato, come già sottolineato, a quattro anni di distanza dal precedente, che era stato di quasi 13 mila teu nel settembre 2008.
[hidepost]E vuol dire un paio di cose: la prima che si sta riequilibrando il valore dei traffici dopo gli exploit di Tanger Med, gestito dallo stesso gruppo; la seconda che il terminal di Gioia Tauro torna ad essere appetibile per le grandi navi che ne apprezzano sia i fondali che le dotazioni di banchina, oltre all’efficienza e alla velocità delle operazioni. Quando il porto sarà finalmente dotato anche di un insieme di infrastrutture a monte, con collegamenti autostradali e ferroviari degni delle sue capacità, il primo “hub” d’Italia sarà degno di questa classifica.
Anche l’amministratore delegato di MCT Domenico Bagalà è convinto che il periodo più difficile per il porto calabro sia concluso, malgrado il perdurare della crisi. La produttività oraria del nuovo record è stata di 41 movimenti, ancora inferiore ai periodi di gran lavoro ante-crisi, ma comunque in ripresa: a conferma che quando c’è la motivazione giusta (e magari la preoccupazione del lavoro che sta diventando un privilegio) si lavora presto e bene ovunque.
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