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Ravenna sui dragaggi

Impegno massimo del comitato portuale per approfondire il canale

Galliano Di Marco

RAVENNA – Nell’ultimo Comitato Portuale presieduto da Galliano Di Marco il principale argomento trattato è stato il bilancio previsionale 2014 con il relativo programma triennale dei lavori dell’Autorità Portuale per gli anni 2014-2016.
Le Delibere riguardanti questi temi, approvate all’unanimità dal Comitato Portuale, recepiscono una serie di interventi infrastrutturali per circa 200 milioni di Euro di spese di investimento da impegnarsi nel prossimo anno.
Il bilancio previsionale ed il programma di lavori che – dice l’Authority – sono stati approvati dal Comitato Portuale, così come previsto dalla Legge, costituiscono un piano reale, concreto che pianifica opere che possono effettivamente essere realizzate nell’arco di tempo coperto dal programma stesso.
[hidepost]Nella redazione del bilancio previsionale 2014 l’Autorità Portuale si è ancora una volta impegnata nell’azione di contenimento della spesa corrente, riducendo, così come sempre fatto negli ultimi anni, le spese per consumi intermedi e concentrando le proprie risorse su interventi infrastrutturali e dunque, cercando di attuare appieno quel ruolo di volano dell’economia che è dimostrato un porto può esercitare in termini di reddito e di occupazione a livello di economia regionale e nazionale.
In coerenza con le scelte fatte nel bilancio previsionale e nel programma triennale delle opere, il Comitato Portuale ha poi discusso il tema cruciale della riunione: la situazione degli escavi dei fondali e gli atti che è necessario che l’Autorità Portuale ed il presidente compiano per poterli garantire.
L’approfondimento del Canale, infatti, non è solo condizione essenziale allo sviluppo del porto, ma la sola opportunità che si ha di non comprometterne gravemente la competitività, rischiando di metterne in discussione l’attuale ruolo.
Dopo la registrazione da parte della Corte dei Conti dei 60 milioni di euro destinati dal CIPE al progetto “Hub portuale di Ravenna” e l’approvazione da parte della Banca Europea degli Investimenti di un finanziamento di 120 milioni di euro, è infatti necessario trovare una soluzione al problema, integrante e strutturale del progetto, della allocazione dei materiali derivanti dall’escavo dei fondali, se si vuole realizzare questo progetto strategico per il porto e per l’intera economia della città e della Regione.
E’ necessario, ha affermato Di Marco, oggi sapere in modo certo, regolare e tempestivo dove collocare i materiali derivanti dagli escavi che è indispensabile attuare prima ancora che siano avviati i lavori di approfondimento legati al progetto “Hub portuale di Ravenna” e che, anche a causa di una legislazione nazionale tutt’altro che semplice, razionale e chiara, rappresentano un elemento di problematicità che condiziona pesantemente lo sviluppo del porto, lo sviluppo del progetto e, a questo punto, ne mette in discussione la sua stessa possibilità di realizzazione.
Il Canale ha bisogno di interventi urgenti ed inderogabili che ne ripristinino la piena navigabilità poiché la sua particolare conformazione morfologica fa sì che sia in più parti, sistematicamente, compromesso da fenomeni di interramento.
Da tempo si lavora con le Istituzioni locali per individuare aree idonee, sotto tutti i punti di vista, ad accogliere tali fanghi e il presidente Di Marco ha presentato al Comitato Portuale una nuova proposta di localizzazione di aree che non hanno vincoli ambientali e che richiedono adeguamenti urbanistici fattibili.
Se non si supera la situazione di stallo il rischio di perdere i finanziamenti e di poter scavare i fondali è concreto e incombente e per questo il presidente dell’Autorità Portuale ha dichiarato con forza la disponibilità e volontà di utilizzare tutti gli strumenti di legge a propria disposizione per consentire la individuazione delle aree. Il Comitato Portuale ha unanimemente accolto la proposta del presidente dell’Autorità Portuale, rappresentando in tal modo, anche formalmente l’unità di intenti della comunità portuale e delle istituzioni rappresentate tutte nel Comitato stesso.
Il presidente ha inoltre informato della presentazione al Governo e ai gruppi parlamentari di una serie di emendamenti alla Legge di Stabilità per semplificare le procedure in materia di trattamento dei materiali di escavo.
In merito all’andamento dei traffici, nel periodo gennaio-settembre 2013, si è registrata una movimentazione merci pari a 16.524.106 tonnellate, in crescita di 471 mila tonnellate, ovvero del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2012.
In particolare gli sbarchi sono stati pari a 14,0 milioni di tonnellate (+2,0%) mentre gli imbarchi ammontano a 2,5 milioni di tonnellate (+8,7%).
Per quanto riguarda il mese di settembre il traffico è stato di 1.772.101 tonnellate, ovvero di 6.000 tonnellate in più rispetto a settembre 2012.
Molto positivo il traffico container che è stato pari a 171.070 TEUs, 15.749 in più (+10,1%) rispetto allo scorso anno, grazie al buon andamento registrato fin dall’inizio dell’anno, ma anche all’ottimo risultato degli ultimi mesi. In particolare, l’aumento è stato di 9.037 TEUs per i pieni (+7,8%) e di 6.712 TEUs per i vuoti (+16,9%).
Continua il boom della movimentazione trailer con 5.272 pezzi nel mese di settembre. Nel periodo gennaio-settembre sulla linea Ravenna-Catania il traffico CIN/Tirrenia e Grimaldi è stato complessivamente di 30.254 pezzi contro i 17.384 dello scorso anno (+74,03%) a cui si aggiungono quelli della nuova tratta Ravenna-Brindisi che sono stati 6.905. In totale il numero dei trailer nei primi nove mesi è stato di 37.801 pezzi, più del doppio rispetto ai 17.775 (+112,7%) dello scorso anno.
Molto buono anche il risultato per il traffico di autoveicoli, che da 9.783 pezzi dello scorso anno, sono passati a 18.309 (+87,2%).

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Pubblicato il
9 Novembre 2013

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