Massidda torna in carica
Malgrado la sentenza del Consiglio di Stato il ministero l’ha confermato come commissario
CAGLIARI – Come il visconte di Italo Calvino, l’Autorità portuale cagliaritana ha di nuovo Massidda, solo formalmente dimezzato.
[hidepost]Sta diventando paradossale infatti la situazione di Piergiorgio Massidda, che il Consiglio di Stato con una clamorosa sentenza ha dichiarato decaduto dopo il ricorso del professor Deiana; ma che per due settimane era rimasto alla presidenza fino a due giorni fa quando il ministro delle Infrastrutture e Trasporti l’ha nominato commissario.
In attesa di che cosa? Secondo i legali dell’interessato, in attesa che si pronunci in merito anche la Corte Costituzionale o forse addirittura la Corte di Giustizia della UE all’Aja. Sta di fatto che Massidda dopo qualche giorno dalla sentenza del Consiglio di Stato è tornato alla presidenza continuando ad operare in accordo con il ministero competente. Da due giorni opera come commissario. E sta operando bene, come del resto gli è stato ampiamente riconosciuto nel recente passato anche dagli avversari politici, e come sta confermando il cluster marittimo cagliaritano.
A Cagliari la vicenda ha assunto aspetti anche grotteschi, come alcuni pronunciamenti secondo i quali gli atti firmati da Massidda dovrebbero essere di fatto nulli. Più in generale, anche in Assoporti ci si interroga su quale sia la reale portata della sentenza che ha annullato la nomina di Massidda, visto che non solo in Assoporti – dove il presidente dell’Authority di Cagliari è stato confermato all’unanimità nel range dei vicepresidenti – ma anche nello stesso ministero e quindi a livello di governo nazionale la sentenza in questione non sembra aver avuto alcun seguito pratico.
Che sia stata una sentenza sotto molti aspetti devastante è stato già ampiamente commentato. Sentenza che, se applicata rigidamente – specie laddove impone la “comprovata competenza” dei candidati sulla base addirittura di lauree specifiche – metterebbe in crisi la quasi totalità delle Autorità portuali; è stato più volte detto. Rimane il problema di quella che può essere considerata a tutti gli effetti una “mina vagante” per le prossime nomine. Salvo ulteriori e contrastanti sentenze. Nel paese del diritto e del rovescio non sarebbe poi una novità.
A.F.
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