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Il nuovo piano regolatore del porto adottato dal comitato dell’Authority

La Piattaforma Europa e la chiusura dello sbocco in Darsena Toscana dello Scolmatore due dei punti più significativi – Ridisegnato il ruolo dello scalo labronico

Giuliano Gallanti

LIVORNO – Il nuovo piano regolatore del porto è stato adottato. Il comitato portuale di fine anno dell’Authority ha provveduto all’adozione con un coro unanime di sì. I passaggi che rimangono non dovrebbero creare ulteriori ritardi.
«Si tratta di una svolta epocale – ha detto il presidente dell’Authority, Giuliano Gallanti – il porto di Livorno ha tutte le carte in regola per tornare a proporsi come uno dei più importanti porti del Mediterraneo».
«Il Prp – ha precisato il segretario generale dell’Authority Massimo Provinciali – è il risultato di un lavoro di squadra cui hanno contribuito tutti. Tra settembre del 2011 e febbraio del 2012 si sono svolti numerosi incontri con le istituzioni, la comunità portuale e le organizzazioni sociali, e dopo mesi di discussioni anche accese siamo finalmente approdati alla versione definitiva del piano. Ringrazio tutti per la collaborazione».
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Massimo Provinciali

Il piano regolatore in pillole
La proposta di Piano regolatore riprogetta il porto, ridefinendo le funzioni e i vari assetti territoriali. A illustrarne in comitato i punti salienti è stato Marco Tartaglini, l’amministratore unico della società Modimar, incaricata di supportare l’Authority nella progettazione del piano.
La Piattaforma Europa
La colonna portante del Prp è rappresentata dalla Piattaforma Europa: «Gli obiettivi ci erano chiari – ha dichiarato Tartaglini – volevamo sviluppare due traffici, i contenitori e i rotabili; volevamo, inoltre, allontanare il terminal petroli dalla città e integrare la portualità turistica con una infrastruttura dedicata alla nautica sociale».
La piattaforma Europa è nata per sviluppare le prime due esigenze: si estende a nord del porto, ha un terminal dedicato ai container (due banchine laterali di 1.200 metri lineari, una banchina frontale di 600 metri, 72 ettari di piazzali e fondali a -16) e un altro dedicato ai rotabili (una banchina lineare di 1.200 metri, piazzale da 56 ettari e sei ormeggi lato frontale per navi da 240 metri).
Completa l’infrastruttura la nuova Darsena Petroli, dotata di 4 ormeggi, di cui uno per navi fino a 200 metri, due per navi di lunghezza fino a 240 metri, ed il quarto per le petroliere di grandi dimensioni.
Addio Porte Vinciane
È una delle grandi novità, a darne la notizia è stato sempre l’amministratore unico della Modimar: «In corrispondenza della Foce del Calambrone – ha dichiarato – è prevista una Darsena Fluviale che, oltre a costituire l’ingresso in porto per il canale dei navicelli, potrà diventare un terminal per la navigazione fluviale».
L’accesso alla Darsena Toscana attraverso le famose Porte Vinciane verrà insomma tombato e un po’ più a sud verrà realizzata una darsena, con un’imboccatura larga 130 metri, un avanporto, una banchina lato sud di 789 metri, una banchina lato nord di 466 metri e almeno 100 metri di larghezza. Nella nuova infrastruttura troveranno spazio tutte le chiatte e le imbarcazioni che possono navigare nello scolmatore. «La nuova infrastruttura – ha spiegato Tartaglini – darà una risposta ai problemi di Interramento dei fondali di Tdt e alla esigenza di mantenere i collegamenti tra il porto e la cantieristica pisana».
Il porto turistico
Per la nautica sociale in località Bellana, a fianco della darsena Morosini, è prevista la realizzazione di uno specchio acqueo protetto dove saranno installate le strutture di ormeggio dedicate.
Noli: Livorno ha enormi potenzialità di sviluppo
Alla riunione di Comitato che ha dato il via libera al nuovo Prp ha partecipato anche il professor Alberto Noli, ordinario di “Costruzioni marittime” presso l’università di Roma “La Sapienza” e socio della Modimar: «Fino a poco tempo fa – ha sottolineato – lo scalo labronico appariva agli occhi degli osservatori come un patchwork, un’accozzaglia disordinata di aree e funzioni disposte a caso sulla mappa del porto. Debbo dire che il presidente Gallanti ha fatto un lavoro egregio di razionalizzazione dell’esistente e ha accorpato le funzioni. Con il piano regolatore facciamo un passo in avanti: Livorno è uno dei porti che in Italia ha maggiori prospettive di sviluppo».

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Pubblicato il
28 Dicembre 2013

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