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Crociere, un 2014 in netta caduta a Livorno

Previsioni di meno di 500 mila croceristi (contro i picchi di un milione nel passato) – L’Autorità portuale e l’ipotesi della “New-Co” tra Porto 2000 e Cilp – Le prospettive

Roberto Piccini

Enzo Raugei

LIVORNO – Forse ci sarà una soluzione definitiva, forse sarà necessario parlarne ancora: comunque nei prossimi giorni l’Autorità portuale di Giuliano Gallanti affronterà – probabilmente in un vertice allargato agli interessati – il definitivo assetto delle banchine destinate alle navi da crociera, compresa l’ipotesi di una collaborazione anche societaria (si parla di una New-Co) tra Porto 2000 e Cilp. Ipotesi che sembrerebbe ben accetta dalle due parti in causa, ma che rischia di trovare qualche ostacolo da parte di un settore del sindacato.
Certo è che il nodo delle crociere su Livorno richiede scelte non più interlocutorie.
[hidepost]Il presidente della Porto 2000 Roberto Piccini ha confermato che oggi, mercoledì 15, s’incontrerà con i responsabili apicali di una delle più importanti compagnie delle crociere per mettere a punto il programma degli accosti. Nel frattempo vanno avanti i ricorsi al Tar della Liguria presentati sia dalla Porto 2000 che dai genovesi contro la concorrenza (“sleale”, secondo i ricorrenti) di La Spezia. E sono state preannunciate anche richieste di intervento da parte del ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Ma il vero nodo, e Piccini l’ha sottolineato a più riprese, è la disponibilità delle banchine e dei servizi alle crociere: disponibilità sancita sia dal PO sia dal nuovo piano regolatore portuale, ma con tempi che non sono congeniali alle esigenze delle società armatrici. Si è parlato molto nei giorni scorsi (ed anche scritto) del drammatico calo di prenotazioni delle crociere per la stagione 2014: meno di 400 mila croceristi contro i picchi di un milione registrati due anni fa, con una caduta esponenziale anche delle “toccate” delle navi. Si sapeva già che il 2014 sarebbe stato l’anno più difficile per le crociere a Livorno, sia per la caduta dei programmi in tutto il Mediterraneo – molte compagnie hanno deciso di uscirne anche e specialmente per l’insicurezza di certe rotte tradizionalmente orientate sul sud-est del bacino – sia per gli ultimi colpi di coda della crisi, sia infine per la cresciuta concorrenza degli altri scali dell’alto Tirreno (anche Marina di Carrara sta lavorando in questa direzione). Ma dando per scontato che il 2014 sarà di lacrime e sangue, occorre lavorare per il 2015, in modo da presentare al prossimo appuntamento di Miami proposte credibili e specialmente di vero rilancio.

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Pubblicato il
15 Gennaio 2014

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