Un’anima in attesa del rilancio
LIVORNO – Qualcuno aveva venduto la pelle dell’orso prima ancora di averlo in trappola: ma questa volta ha trovato sulla propria strada un Giuliano Gallanti singolarmente deciso anche davanti al tiro al piccione della politica.
[hidepost]E malgrado il fuoco di sbarramento alzato qualche giorno prima dell’assemblea in Camera di Commercio – il presidente Costalli ha detto di aver dato seguito agli indirizzi della sua giunta – Gallanti ha riconfermato Piccini come presidente e come amministratore delegato, e non modificato la struttura del consiglio d’amministrazione. Delle deleghe all’AD si riparlerà nel nuovo consiglio, ma non dovrebbero esserci variazioni importanti.
Adesso va interpretato in chiave politica – come sempre – quello che è avvenuto. Nei giorni prima dell’assemblea il quotidiano locale aveva fatto una specie di tiro al bersaglio sull’attuale vertice della Porto 2000. Che ovviamente non è perfetto: che ha scontato e sconta ancora l’ingresso a gamba tesa nel settore del porto di La Spezia; che s’è preso indirettamente (sebbene indirizzata alla Port Authority) la bacchettata dell’Antitrust sui servizi; che ha subito e subisce la crisi mondiale del comparto. Ma che – come ha detto Piccini nella sua prima intervista a Mauro Zucchelli del Tirreno dopo la riconferma – ha saputo sviluppare un trimestre di bilanci in attivo (1 milione e 100 mila euro ante imposte quello appena chiuso), ha allargato il proprio business grazie anche a una rinnovata sinergia con la Regione Toscana, ha “riconquistato” al porto due contratti quinquennali con i gruppi Carnival e Norvegian, ha mantenuto i circa 100 posti di lavoro. Tutte cose che Piccini ha detto all’assemblea. Ma battendo su un punto che è sembrato molto importante: l’aver dato alla Porto 2000 un’anima, nel senso dell’impegno per i suoi dipendenti ma anche per la città con interventi a sostegno delle manifestazioni storiche, sportive, culturali (Palio, Effetto Venezia, Goldoni) e dei suoi monumenti, prima di tutte la Fortezza Vecchia.
In sostanza, secondo Piccini – e secondo chi l’ha riconfermato – la Porto 2000 è un po’ acciaccata dalla crisi generale e dalla pesante concorrenza di La Spezia: ma è ancora più che valida, opera per la città oltre che per il proprio legittimo “core business” e si prepara, con la benedizione del tanto atteso piano regolatore, al salto di qualità che arriverà con il “distretto crociere” tra l’Alto Fondale e la Calata Orlando. Per riconfermare quel ruolo che le è stato riconosciuto anche a Miami e che nessuno potrà in ogni caso insidiare: quello di porta della Toscana dal mare. Auguri.
A.F.
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